23 giugno 2006

Polvere e Pianto..


"Lunghe urla tra le cime.
A valle, tu, con le braccia stese vieni a dissetarti alla fonte. Potessi io toccare quelle labbra. Si fa scuro il cielo; foglie di cedro trafitte da luce, divise dal vento, urlano al cielo Amore.
Fluido magico scende dal cielo, cristalli di di sale si moltiplicano sul viso.
Da qui si domina la valle, tu fuggi lontana, senza voltarti. Stringi i denti ed i pugni e come soldato colpito al cuore cado a terra stringendo tra le mani, terra e pianto.
Tradito, amato, odiato, rimarrò su quel colle, da dove si domina la valle e non avrò paura se tornerà la pioggia a confondere le lacrime.

Non piangere. Con le tue sedici lune avevi già trovato il giardino dell'amore; ma il mago disse che vi sarei entrato solo quando due cuori ne avrebbero formato uno solo.

Da qui messere si domina la valle, e se le nubi di terra la nasconderanno al vostro occhio, scenderemo a rimirarla da più in basso e planeremo in un galoppo alato nel cratere ove gorgoglia il tempo.

E non mi farà paura il mare in tempesta quando sarò da solo, naufrago, non mi fermerò neanche quando avrò spezzato le ali, quando trascinerò un carro senza ruote.

Messere, scendiamo a valle o le nubi copriranno anche le cime: da qui la vedrò ancora e senza toccarla la aspetterei per secoli, fino a quando le mie grandi pupille, intrise di polvere e pianto, volte al sole, rifletteranno per l'ultima volta luce".

- Ale-

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