04 settembre 2008

Νόστοι


Ritorno oggi, qui, tra le mie stanze. Se allargo le narici su questo velluto nero, riesco quasi sentire il vostro profumo ed il suono delle vostre voci. Quella di F. che in un accento ibrido mi dice di rimanere calma, quella di R. che quando risponde al telefono prolunga sempre la "a" finale di "piccola" e questa cosa mi fa sempre ridere, quella profonda di E. su cui la mia insicurezza ha danzato un tango breve ma intenso.
Nostoi. Ritorni. Ed io ritorno, stanotte, per dire "addio". Addio a quella petitekiki che in pochi giorni ha sfidato la sua paura e ha alzato i tacchi per abbandonare un immobilismo che le stava pietrificando le lacrime ed i pensieri.
L'estate non ci ha ancora abbandonati ma la pelle, quella, è tornata ad essere chiara. Chiara, come me. La piccola Amélie ha frantumato le sue ossa, è caduta a terra dopo centinaia di metri di caduta libera. Qualcuno l'ha raccolta da terra, l'ha presa in un palmo di mano, ci ha soffiato sopra l'amore e l'ha ricomposta in tanti piccoli pezzi di storia e visi ed odori che non fanno solo parte di lei ma racchiudono tante esperienze, tante stagioni di vita, tanti sguardi che si aprono all'orizzonte.

Mi guardo allo specchio e ciò che vedo siete anche voi. Voi con le vostre parole, che sono balsamo per questo cuore screpolato, voi con le vostre carezze lontane e vicine, voi che con un "erre moscia" mi fate aprire un sorriso su questo viso stanco.
Vorrei scrivere un racconto ma ho bisogno di tempo, di tanto tempo. Finora ho sempre e solo cercato. Ora so cos'è che la mia anima stava cercando. Si chiama "libertà" e sfugge come una gazzella rincorsa da un leone, ma bisogna essere abile cacciatore per acchiapparla nella propria rete e tenerla stretta con pugno fermo e deciso, ma solo per qualche istante. Si dimena, vuole sfuggire ma io sarò più forte di lei. La prenderò, la mirerò in silenzio e poi la lascerò correre su distese di prato e quando arriverà sul deserto ed avrà sete, chiederò al cielo di piangere per dissetarla.
Volgo lo sguardo indietro e vedo quel che ero, quel che sono diventata oggi.

Tempo fa pubblicai una serie di foto con una giapponese seduta su un ponte al di sopra di un fiume. Vi chiesi secondo voi cosa ci fosse al di là del fiume, al di là, di tutto.

Risposte molte diverse incuriosirono i miei occhi. L'ottimismo, il pessimismo, risposte originali, altre piuttosto banali, com'è giusto che sia.

Stasera rispondo io a quella domanda, in una maniera altrettanto scontata, forse.

Al di là del fiume ci sono io, con i miei piedi leggeri e le mani dalle unghie lunge, i capelli raccolti in uno chignon, lo sguardo verso l'alto. Mi vedo mentre mi giro indietro e con lo sguardo l'accarezzo come fosse un'opera d'arte. Alzo la gonna fino al ginocchio, allungo un piede. L'acqua è fredda, un piede, poi un altro e m'immergo piano gettando la testa all'indietro. I vestiti s'attaccano addosso, la pelle s'inspessisce per i brividi. Non si può più fuggire. "Il passato ed il futuro non esistono. Il passato è morto ed il futuro si può solo sognare e costruire. Il presente è vivo e ti guarda in faccia. Bisogna viverlo con amore".
Castel Sant'Angelo, in quella notte d'estate e pelli sudate, toglie il fiato insieme alle tue mani che nelle mie tremano trasmettendomi tutto il tuo dolore, la vita e la morte e l'amore per quella ragazza che non c'è più.
Tante cose vorrei raccontarvi. Ho il cuore talmente gonfio d'emozioni che ho paura possa esplodermi nel petto soffocando sogni e speranze.

Cercatemi ma se non dovessi rispondere.. non temete. Starò in un altro dove, tutto intimo, tutto mio. Aprirò un altro mondo, magari bianco, magari nero, ancora non lo so. Amélie è con Nino ed è felice. Prima di partire mi ha lasciato un caro amico. Il suo Nano da giardino. E' qui accanto a me che mi sorride aspettando che io prepari le valigie per un altro viaggio, un'altra avventura che mi porterà lontana da quello che c'è qua. Lontana ma... c'è sempre un ritorno, un bacio inaspettato, una stretta improvvisa che ti prende il viso cullandolo sul seno e si danza su tempi andati che sanno di borotalco e foglie d'autunno. Un tempo in cui quella bambina aveva i codini e pochi denti in bocca e, da lontano, sognava le sirene in fondo al mare. Quella bambina non posso deluderla. Ho deciso di salvarla, portandola lontana, da qui, lontana dal cuore, e dagli occhi.

Ma, prima o poi, ritornerà.