31 ottobre 2006

Abbracci e Giudizi Universali

"Troppo cerebrale per capire
che si può star bene senza calpestare il cuore,
ci si passa sopra almeno due o tre volte i piedi
come sulle aiuole.
Leviamo via il tappeto e poi mettiamoci dei pattini
per scivolare meglio sopra l'odio,
Torre di controllo aiuto,
sto finendo l'aria dentro al serbatoio...
Libero com'ero stato ieri,
ho dei centimetri di cielo sotto ai piedi,
adesso tiro la maniglia della porta e vado fuori...
come Mastroianni anni fa,
sono una nuvola,
fra poco pioverà
e non c'e' niente che mi sposta
o vento che mi sposterà..."

Ed anche dalla giornata di ieri ho imparato qualcosa..
Qualcuno sa ancora ascoltare, guardandoti negli occhi, in silenzio..poi, un abbraccio, che ti fa sentire al sicuro. Protetta. Ed allora, grazie Manu, un grazie grande come il cielo.

E a te, Caracol Loco, alla tua forza che vince i mille kilometri che ci separano, dico solo questo: Je t'aime plus que tout.

Ps. Ho la fortuna di avere degli amici eccezionali al mio fianco, che mi danno tutti gli stessi consigli. Quindi, da ciò deduco (anche se non ho mai dubitato), che un fondo di verità queste parole lo abbiano..
Io sono impulsiva e maledettamente testarda. Ma prometto di seguire di più le vostre parole, perchè so che sono dettate dalla maturità e dal bene che vi lega a Me. Mi impegnerò..

Ayer aprendì algo..
Alguien todavia es capaz de escuchar, mirandote en los ojos, en silencio...luego, un abrazo, que hace sentirte segura. Protegida. Y pues, gracias Manu, un gracias grande como el cielo.

Y a ti, Caracol Loco, a tu fuerza che gana los mil kilometros que nos separan, solo digo eso: Te quiero muchisimo.

Ps. Tengo suerte de tener unos amigos excepcionales a mi lado, que me dan todos los mismos consejos.
Y por eso, de esto deduco, (aunque nunca dudè), que un fundo de verdad esas palabras lo tengan.
Yo soy impulsiva, y malditamente testaruda, pero desde ahora prometo de escuchar mas vuestras palabras, porque ya se que estan dichas por personas maduras que me quieren mucho. Voy a empenarme...

Foto di François Marie Banier - "Ritratto di Marcello Mastroianni"

20 ottobre 2006

Indimenticabile.


Paura. Di cadere. Nel Vuoto. Ma poi, ti stringe la mano, forte. Più forte. Sei sicura, ora.


E così, appesa ad un filo, guardi dietro di te. Le pupille sono intrise di mille colori, mentre tu dondoli nell'aria.

Arrivi in alto, e ti senti come protetta in un bolla di sapone lassù, ad 800 metri dalla realtà e vorresti che quella salita non avesse mai una fine.


Ed arrivi lassù e quello che vedi ti fa sentire una piccola parte di un tutto più grande. Ti fa sentire che ci sei, che ti appartieni, che gli appartieni, e che sei Viva.

Il silenzio del cielo: una sensazione indimenticabile.

Questa notte prova a contare le stelle, una, due, tre, dieci, cento, mille..forse, in un punto preciso dell'universo, i miei ed i tuoi grandi occhi s'incontreranno. Sì, anche stanotte..

Foto di Alain Mangis : "Grenoble en blanc et noir"; Ultimo scatto: "La Bastille de Grenoble" by Kiki.

Traduccion por los amigos chilenos (perdonad mis faltas, por favor!)

"Inolvidable"

"Miedo. De caer. En el vacio. Pero poco despues, te apreta la mano. Fuerte. Mas Fuerte. Estas segura ahora.Y asi, colgada a un hilo, te das la vuelta para mirar atras. Las pupilas estan empapadas de miles colores, mientras tu balanceas en el aire. Llegas arriba, y te sientes como protegida en una pompa de jabon, alla ariba.Estas a 800 metros lejos de la realidad y querrias que aquella subida no tuviera nunca un fin.Al final consigues llegar hasta arriba y lo que ves te hace sentir una pequena parte de un todo mas grande. Te hace sentir que "estas", que perteneces a Ti, que perteneces a El, que estas Viva.El silencio del cielo: una emocion inolvidable.Esta noche, intenta contar las estrellas: una, dos, tres, diez, ciento, mil..a lo mejor, en un punto preciso del universo, los ojos, mios y los tuyos, se encontraran...sì, tambien esta noche..".

18 ottobre 2006

Più Tempo..


..per dire alle persone che sono lontane, che mi mancano le loro voci.

Per abbracciarle, per ringraziarle di tutti i momenti passati a ridere con le lacrime agli occhi.
Vorrei un giorno fatto di quarantotto ore, senza mai sentire la stanchezza ed il sonno.
Vorrei poter studiare senza perdere la concentrazione, cercando mille scuse inutili per alzare la testa dal libro.
Vorrei avere più tempo per conoscere chi ancora non conosco, ed inondarlo di fiumi di parole.
Vorrei prendere per mano le persone, trasmettergli così la mia vita e poter capire la loro.
Vorrei essere a conoscenza di mille storie, per poterle raccontare ai miei figli, una notte qualsiasi.
Vorrei avere un minuto da dedicare agli altri, quelli che soffrono, quelli che si sentono soli ed incompresi. Capire cosa cercano e chi sono.
Vorrei avere tempo per ascoltare con più pazienza le parole di mia madre.
Vorrei prendere per mano mio padre ed ascoltar parlare i suoi silenzi per ore.
Vorrei avere il tempo di prendere un aereo, sì, proprio ora, andare in Francia, con un sacchetto con della pasta al pesto, e portarla al ragazzo che amo, affinchè la guardia in ospedale sia meno dura..
Vorrei stare qui a scrivere finchè i miei occhi stanchi non si chiudano..vorrei poter uscire con cento persone diverse nella stessa giornata.
Dio, vorrei bere e mangiare senza essere mai sazia...vorrei, vorrei.
Vorrei conoscere qualcosa del domani. O forse, no.
Ringrazio Dio per non esser andata in facoltà ieri, per non esser salita su quel metrò, perchè ora, magari, non sarei qui a sognare di volere tutte queste cose.
Ed allora il mio pensiero stasera va a quella ragazza, meno fortunata di me..

Un abbraccio forte, a tutti Voi.

Ps. Vorrei darvi di più, davvero.

16 ottobre 2006


"No somos quien
nada en el mundo
pero estamos en el
no hay que olvidar quien se queda atras
muchos hermanos se los lleva el mar
con un dolor, llorando canta el mar
yo no se....
que puedo hacer?
si en mi alma late sangre bereber

que puedo hacer?
mis vecinos vienen y no pueden pasar
se los lleva el mar, llorando canta el mar
I don't know, if you come back
I don't know, if you come back to me
sera, lo mejor que hay en mi
seguro sera y el futuro dira
no hay final,
si hay que seguir
no hay final, si hay, no hay.."

(Amparanoia)

"Non siamo nessuno nel mondo
però ci stiamo
non si deve dimenticare chi rimane indietro
molti fratelli li porta via il mare
con un dolore, piangendo il mare canta,
io non lo so..

che posso fare?
se nella mia anima batte sangue bereber
che posso fare?

Se i miei vicini vengono e non possono passare,
se li porta via il mare, piangendo canta il mare,
io non lo so se tu tornerai,
non so se tornerai da me,
sarà il meglio che c'è in me,
sicuramente ci sarà
ed il futuro dirà
che non c'è una fine,
si, bisogna continuare,
non c'è una fine,
si c'è..
no, non c'è.."

Foto di Sebastiao Salgado

14 ottobre 2006

Vento

Quando tutto il mondo rimane fuori
tu respiri la vita a pieni polmoni,
sentendoti fortunata,
tenendo per mano l'Amore
solo allora
capisci che il resto
non ha più così importanza.

Cuando todo el mundo se queda fuera..y tu respiras la vida con los pulmones llenos, sintiendote afortunada, cogiendo por mano el Amor..y solo en este momento, te das cuenta que el resto ya no tiene tan importancia.

Foto: Tramonto alla Bastille - Grenoble by Kiki.

08 ottobre 2006

Lasciarsi...


..andare.
Alla rabbia.
Alle proprie emozioni.
Alle lacrime.
Alle paure che giocano a nascondino.

Piangi in ginocchio invocando non so quale Dio affinchè possa ascoltarti.
Eppure, il tuo Dio, sembra distratto da circa un anno.

Le tue sofferenze non trovano scampo, non trovano pace.

Pace.

Solo quattro lettere...che non riescono a cullarti, a portarti in una dimensione nuova..

Non sai quale sia la tua condizione. Fluttui in questi giorni senza tempo, avvolta da grande inquietudine interiore e malessere dell'anima.

La rabbia per la tua impotenza..il non riuscire a cambiare le cose...
Il senso di responsabilità sulle tue spalle troppo poco larghe.
Trascini un carro senza ruote.
Ti butti la sabbia negli occhi da sola..aspettando che arrivi il vento a rischiarare le tue pupille..

Ma questo vento non arriva.
Solo tempeste che non lavano via i ricordi ed il tuo dolore, ma che ti portano alla deriva.

Vorresti cancellare la rabbia, il dolore, la pochezza di spirito di chi ti circonda.

E cerchi di trovare conforto in te stessa. In questa ragazza che sa che cosa sia il dolore.

E parlo di me, come di un'altra.

Perchè vorrei non sapere cosa significhi voler vivere in un altro posto, vorrei non sperare più di essere in un altro dove, senza spazio nè tempo.
Vorrei non voler fuggire più, sul quel prato con l'erba bagnata dove sembra che niente sia tuo, che nulla ti appartenga davvero.

Ma tu ci sei, e non puoi sparire.

E stasera sono ancora in ginocchio aspettando una risposta...però non da Dio. Una risposta che venga dalla mente, stavolta.
Perchè il cuore segue strade tutte sue, che non sempre riescono a condurti sulla "retta via".

E stanotte piangerò in silenzio, senza lacrime. Sarà un pianto discreto, non farò rumore. Resterò con me stessa...cercando di tirarmi su da quelle ginocchia doloranti.

Voglio stare da sola. Nessuno mi è davvero indispensabile. Ho bisogno solo di me stessa.



Foto di Pascal Renoux

05 ottobre 2006

"The Waves"

"I’ll get away, get in the car
I’ll reach the shore before sunrise
And I’ll watch the moon and stars
I’ll tell them everything about us
I left last night
I reached the shore
Trying to find everything
I lost In a thousand waves
A million waves
Still somewhere
I am sure
That..
I will see your face
I will see you there.."
(Elisa)
Foto di Ohad Maiman

04 ottobre 2006

再见 - Goodbye



Un mercoledì indefinito, di qualche mese fa, tra le 14 e le 14.30:

"Ciao Anna, come stai?";
"Bene glazie e tu?";
"Bene, ma sono affamatissima!!; mi puoi far fare un'anatra alla pechinese per favore?"..
"Ma celto, è plonto più presto di subito".
...

Così era Anna, la proprietaria del ristorante cinese a venti metri da casa mia: gentile, amabile con quel suo accento cinese inconfondibile...
Ieri, passeggiando sotto casa, mi accorgo che al posto dell'insegna "Ristorante Cinese Perla d'Oriente " c'era "Ristorante Japponese".

Non è possibile!!Dopo quasi D-I-E-C-I anni, il mio ristorantino cinese preferito ha chiuso i battenti!
Voi starete pensando: "Beh, per la chiusura di un ristorantino cinese, scrivi un post??".
Ebbene, SI.
Perchè quello non era solo un semplice "ristorantino cinese"; quello era il punto di ritrovo di molta gente del quartiere, il luogo dove sfamarsi con del buon riso saltato alle verdure anche alle undici di sera, dopo il cinema o il teatro, perchè MAI i proprietari ti avrebbero chiuso la porta in faccia dicendoti "la cucina è chiusa; ergo, muori pure di fame".

Punto di ritrovo per i pranzetti con mia madre, la quale non ama cucinare e la scusa del cinese "sotto casa" era sempre buona..i pranzi e le cene trascorse in allegria con il liquore cinese (di cui ancora devo capire l'origine), le risate con gli amici..ed i pranzi veloci, passati anche da sola, con un buon libro e nell'altra mano una nuvoletta di gamberi calda.
Le cene con Giselle, dove si faceva "a gara" a chi dovesse acciuffare l'ultimo pezzetto di raviolo al vapore..incorreggibili golose.
Le facce di Sergio e Ghighi, piuttosto scettici mentre io ordinavo la zuppa agropiccante..."è troppo torbida, non ne vedo il fondo e quindi non so che ci mettono 'sti cinesi"...mi rispondevano loro...

Le cene con il mio francese, ad agosto, appena arrivato di notte dalla Francia, con la macchina, distrutto ed affaticato..tenersi per mano, mentre Roma quasi non fa più rumore...mangiare lì fuori su quei tavolini che difficilmente si reggono in equilibrio.

Ci sono passate davvero tante persone, di tutti i tipi. Dagli attori usciti dal teatro dietro la Chiesa della piazza, agli operai che stanchi, andavano a rifocillarsi.

Le risate con mio padre, quando ordinava imitando il loro accento...ed io mi arrabbiavo pensando che potessero offendersi..

...ed ora, un ristorante jappo.
Sebbene mi piaccia la cucina giapponese, so bene che non sarà la stessa cosa...style diverso, non ci sarà più quel kitsch terrificante tipico dei ristoranti cinesi, con le tovaglie di seta dai colori improponibili, e le pareti di legno intarsiato con scene dell'antica Cina.

Ma d'altronde il risto jappo è più "cool"...così dicono.

Non c'è niente da fare, con la chiusura della "Perla d'Oriente" si è chiusa "un'epoca", fatta di bei ricordi e di grandi mangiate.

Chissà, magari stasera proverò il nuovo ristorante pur sapendo che la gentilezza di Anna sarà ineguagliabile.


Nella foto: Anna e la sua"Perla d'Oriente"