22 aprile 2008

Strange Girl.


Finalmente un giorno di primavera in via dei Fori Imperiali e negli occhi di Sara.
La città eterna risplende e riscalda, i turisti che in calzoncini corti e magliette leggere si dissetano alle fontane romane e Roma li guarda…con benevolenza?.
Strani cappelli e occhiali proteggono i loro occhi da questo sole così mediterraneo, così accecante come lo è la bellezza della città senza tempo.La ragazza si siede, dando le spalle all'arco di Costantino.
Un sms vola tra le sue mani: "I'm coming at foot. I'm in late, sorry".
La frase s’è appena spenta nelle dita e arriva lui.
Trafelato, con passo veloce, con una camicia a righe bianche e viola, jeans ed un maglione beige tra le mani; i capelli scompigliati e le guance rosse e la fronte un pò sudata nascondono gli occhiali da vista con la montatura delicata. Le sorride e si siede affianco a lei. Si toglie gli occhiali ed inizia a giocarci con le dita. Poi parla di un vecchio film inglese che lei non ha visto, lui parla ma lei lo guarda con placida assenza mentre la sua mente si perde su rotaie immaginarie. Ok, let's go. Le strade del Celio hanno una luce così particolare oggi, poche persone incrociano il loro cammino. Un'edera verde nasconde finestre segrete su facciate giallo ocra.
"Come si dice edera in inglese?".
"Si dice Ivy" - risponde il ragazzo.
"Quindi, vuoi dirmi che le ragazze che si chiamano Ivy, si chiamano edera?".
John - scoppia a ridere - "Yes. Ma non è un nome frequente". Trema un po’ mentre lo dice.
Il prato di Villa Celimontana è pieno di bambini che giocano a palla coi papà, di ragazzi che - sdraiati - si fanno le fusa. Sara e John camminano a lungo per trovare un posto dove sedersi.
"Fammi una domanda". La voce femminile rompe la sospensione e sorprende il ragazzo.
"Dimmi cosa hai fatto negli ultimi sei anni" - propone in fretta lui, ma nella testa di Sara le immagini scorrono veloci come se non aspettassero altro: è quasi imbarazzante, ne gusta il profumo, riesce a sentirne la consistenza tra le mani.
John la fissa con sfrontato piacere e allora lei dice qualcosa, qualcosa di banale, lo dice anche se non le appartiene – “E tu cosa hai fatto negli ultimi 6 anni?”. E' come bloccata da una sorta di imbarazzo, ma non ne conosce chiaramente il motivo.

Trovano, finalmente, un posto dove sedersi. L'obelisco è imponente dietro l'impalcatura.Lui inizia a raccontare dei suoi viaggi. Lei strappa una margherita dal prato ed inizia a farla piroettare tra il pollice e l'indice. Si sdraiano l'uno accanto all'altra. Il cielo è terso, il sole è tiepido, le loro pelli sono bianche come il latte. L'erba è umida ora, come l'umore di Sara. Lui scopre i denti in un sorriso inaspettato.
"Tell me, why do you laugh?"- dice Sara con un lievissimo sorriso
"Because you are a strange girl, strange in senso buono però". Le passa una mano tra i capelli, come le nuvole passano davanti al sole. Il parco è in ombra, il tempo è trascorso altrove non da loro; ora è tornato sul prato per riprenderli, per farli nuovamente invecchiare.
"I have to go now, thanks a lot for this nice moment with you"- e la ragazza si volta rapida.
"Quando ti rivedrò?" le dice dietro, affanato, il ragazzo.
Sara rimane muta fissando le luci rosse del Colosseo e non sa cosa rispondere.
"Wait!".
"Mi dispiace, devo proprio andare ora".

John andando via dà un ultimo sguardo al mondo che li ha visti assieme e promette a voce alta che ne serberà della visione, il ricordo. Ma la musica di Sara è già svanita, il cielo s'è fatto scuro, la luna bussa alla porta, qualcuno passeggia sul cuore, ma nome non ha. Si sente solo un'eco sfacciatamente english, come quella camicia a righe. L'eco lontana dell'acqua delle fontane dei pomeriggi romani e di un accento.


Questo mio scritto è stato rivisitato da un amico scrittore. Grazie E.R.



On air: "Clair de Lune" - Claude Debussy.

Foto di Przemekbrzoskowski.

10 commenti:

Giulianissima ha detto...

Complimenti...scrivi molto bene. E mi ritrovo nella descrizione di una Roma accecante, per la sua bellezza e il sole che in questo fine settimana l'ha baciata....

Giuliana

Anonimo ha detto...

è bella questa non-storia...molto delicata. mi piace il modo in cui descrivi le situazioni/luoghi/personaggi...

(m'è scappata una risata sulle due righe finali in blu però...)

bacio Kiki..*

silvia

I fiori nella vasca ha detto...

Bellissimo Kiki!!!DAvvero bellissimo!
Quando ti dico che sei una scrittrice sorridi...ma è cosi!:)

Carrie B ha detto...

La vita sospesa, la strana ragazza, Roma e la sua poesia, quella struggente magia dei luoghi.
Il non detto e non compiuto.
E il tocco di perfezione: Clair de lune di Debussy.
Grazie per avermi regalato un buon inizio di giornata.
Brava Kiki

KikiPetite ha detto...

@Giuliana: benvenuta qui! Grazie del passaggio e di ritrovare le stesse sensazioni nelle mie parole.

@Silvie: ti ho già risposto e, di nascosto, rido. Baciddu.

@Rain: detto da te, ci credo, davvero. Ma non dirmelo più ché potrei montarmi la capa. ;P

@Carrie: ogni tanto provo anch'io a scrivere qualcosa di "diverso". Felice che io sia riuscita a donarti un bel buongiorno! Ti ho linkata.

Adynaton86 ha detto...

Questo racconto è davvero carino e quel John sembra proprio un tipo niente male... :) io l'ho immaginato ed associato ad un ragazzo francese che ho conosciuto una sera. Mi sa che le tue parole sono andate anche Oltremanica! ;) Questa piccola storia profuma di Roma e di sole primaverile... ci voleva, ultimamente avevo letto tante incertezze e poca serenità tra le tue pagine. Spero sia per te l'inizio di un periodo più disteso. Intanto, ti abbraccio e sussurro: "Brava". Piano piano, in un orecchio, per non disturbare la quiete sotto l'obelisco.
Ady

apepam ha detto...

M'è venuta voglia di andare a villa Celimontana..
non ci vado da secoli!
:-//

Ciao petite..
hai visto? Ha ripreso a piovere..

*

Anonimo ha detto...

"Mi dispiace, devo proprio andare ora".
Devi capire che ci sono drammi, epopee, che si consumano nello spazio di un sorriso. Sara esce, secondo me per sempre, dalla vita di John; lui lo percepisce ma non può far nulla, non può rivisitare la trama di queste vite come ha fatto il tuo amico. Ha vissuto l'edera, il prato, il profumo della vita di Sara; per gustarne il sapore doveva baciarla, non l'ha fatto e il sipario si è chiuso. Chi può dire se si siano amati? Chi legge scriverà il suo responso e mille finali faranno vivere il sogno più a lungo. Credo che il tuo amico lo sappia fin troppo bene.

Anonimo ha detto...

Complimeti per la narrazione che scorre ad immagini, come un film di Antonioni, con sguardi, poche parole, intense emozioni...
Ma anche io penso che Sara non tornerà da John e ci rimango male perchè mi sembrava che succedesse qualcosa e l'ho sperato fino alla fine, ma è lei che ha paura di guardare l'amore preferisce solo sfiorarlo, solo che così non vive, perchè le emozioni non possono rimanere in sospeso, devono muoversi ( dall'etimologia della parola)e ci si deve andare incontro.
Cordialmente

Complimenti ancora

Anonimo ha detto...

Scrittura molto piacevole ed evocativa, la tua, per il mio modesto parere. Del talento c'è, oltre ad un modo personale di filtrare la vita. Credo però che ti ci vorrà ancora molto tempo per affinarlo e per liberarti da una zavorra un po' kitsch (perdonami il termine) che ti porti dietro. Usi ancora troppe immagini evocative di per sè: la luna, il mare, il prato, le mani che giocano, i capelli scompigliati o accarezzati...creano già da soli una certa atmosfera e forse tu ne abusi un po'...non necessariamente in questo scritto ma anche in altri tuoi post. Che credo tutti sappiano che sono autobiografici, no? Correggimi se mi sbaglio. :D
Un'ultima cosa: un inglese non direbbe mai "sto arrivando a piedi" "at foot"...direbbe "by feet". E' una scemenza, lo so, ma fa scappare una risata durante una lettura in cui noi stiamo credendo ad ogni singola parola scritta, lettera per lettera. Coleridge la chiamava sospensione temporanea e volontaria della nostra incredulità. E' l'incantesimo della letteratura: se lo interrompi...ci fai uscire dalla magia che vuoi creare.
In bocca al lupo: continuerò a leggerti con piacere e curiosità. E complimenti anche per qualcos'altro: le foto son belle assai, hai gusto in questo, ed anche nell'abbinamento musicale dei post.
Buona estate, Kiki!