10 maggio 2008

le Manège.


Il silenzio s'è fatto spesso, coltre di polvere su parole non dette. Tutto è afono, anche i sentimenti. Niente ha più senso, le labbra rimangono incollate, sigillate. Mi chiudo come una lumaca nel proprio guscio, sulla pelle nessun raggio di luce. Non ho voglia di uscire, di vederti, di vedervi. Non ho voglia di spiegare i miei perchè ad orecchie sorde e sensibilità monche. Parole senza accenti ed occhi vuoti, anime fatte d'aria, delusioni palpabili. Questo siete. Mi gira la testa, la nausea sale dallo stomaco alla lingua. Voglio scendere da questa giostra che gira contro senso, e scenderò.
Non ho più voglia di raccontare, non c'è nessuna storia da cucire, da tessere e condividere, nessun ricordo di te mi entra negli occhi. Ora ci sono solo io, qui, con questa voglia di tirare il freno e dire che mi basto solo io, in questo mondo. Stasera c'è un sano egoismo a tenermi compagnia ed una lacrima congelata tra le pieghe del cuore.

8 commenti:

apepam ha detto...

Petite...
shhhh
non così.

Ti stringo

*

Adynaton86 ha detto...

Chère Kiki, vorrei poterti dire che hai ragione, che siamo totalmente autosufficienti e bastevoli a noi stessi, senza altra necessità esterna. Purtroppo(e lo sai bene anche tu) questo non è possibile. Siamo tremendamente dipendenti dagli altri e dagli altrui umori, dalle loro sensazioni, dal loro rifiutare o accettare. Questo può essere tanto, troppo frustrante. Ma se le orecchie che vedrai tese non ti ascolteranno per volontà o incapacità... almeno, qui, in un angolo stretto stretto di pace e tranquillità, potrai trovare tante persone disposte ad ascoltarti. Ed è meglio che cercare di convincersi che, in fondo, da soli si sta meglio.
un abbraccio forte dopo tanta, tanta assenza
Ady

enzorasi ha detto...

E’ andata male, la sortita nella foresta là fuori si è rivelata un fallimento. Adesso le ferite che hai addosso ti sembrano inguaribili e le guardi con rabbia e malinconia. Si cresce così e non è vero che puoi decidere come e quando: al termine di questo sprint non c’era il filo di lana ma una corda d’acciaio. Vorrei dirti un sacco di sciocche bugie per consolarti piccolina, ho atteso finora per far sì che esse diventassero più credibili…ho ottenuto solo che la lacrima si congelasse nei tuoi occhi mentre avrei voluto raccoglierla calda e brillante. Avrai altre corse dalla vita, questo è certo ma una sconfitta è una sconfitta, non si cancella con un’alzata di spalle; non funziona così specie con i sentimenti e le emozioni.
Schiuma d'aquiloni
è la traccia che resta.
Ho diviso la notte dal giorno,
ho creduto di poterlo tenere
con me.
Ho gridato a tutto il mondo
la mia conquista.
Non era vero, l'altro da me
mi ha beffato.
Doveva farlo e si è allontanato
alla nascita,
ora va e viene nel mio orizzonte
e non posso dire se sia mutato
e come.
Ansia talvolta, stupore sempre
ma l'amore non è finito:
è solo volato via per sfiorarmi,
sfigurarmi,
per sconfiggermi e tradirmi.
Gioca padrone con la libertà e la luce
poiché le comprende entrambe.
Scrivimi se ti va, guardami se mi vedi.

I fiori nella vasca ha detto...

Se ti serve avere il mondo distante per un piccolo attimo, allontanalo, trova la forza nei tuoi sorrisi, nel tuo nasino all'insù...oggi a Roma piove e sembra che le nostre paure si gettino sopra l'asfalto pronte ad essere calpestate.
Io guardo lo stesso cielo e ti capisco, mi ritrovo in queste parole amare.

Faith ha detto...

Niente ha più senso...per adesso.
Presto lo ritroverai quel senso, ne sono certa.
Non è di egoismo che hai bisogno, ma di volerti tanto bene. Tutto l'amore che riesci a dare agli altri, dedicalo a te. Ne hai bisogno, e te lo meriti.

Ti abbraccio fortissimo

digito ergo sum ha detto...

eppure, per assurdo che sia, questa totale apatia, questo letargo emotivo, rasenta la perfezione. o sbaglio? un abbraccio

ps: commento poco perché il tempo è spesso spesso... ma leggo sempre.

Beatrice Niccolai ha detto...

Ho trovato tracce di te in un bel blog. Quello di Vincenzo.
Grazie per le tue parole lì.


La gatta ha figliato quattro cuccioli. Li ha allattati un giorno poi ha deciso per loro che era meglio morire ed ha smesso di allattarli.

Fra poco dovrò rimuovere i quattro corpicini e dar loro memoria d'esistenza.

Forse mi preoccupa più la salute di mia madre in ospedale o la tristezza di mio figlio dopo la fine del suo primo amore.

La vita scrive tanti capitoli in un solo paragrafo ed è la storia di ognuno di noi.

Se stai nella casa della lumaca, quella che del tempo non si cura, cura lei con fiori e frasi buone e accogli te la bambina che è dnetro i tuoi occhi.


io sarò lì con solo qualche carezza.
Vera e sincera per i tuoi chiari occhi.

Beatrice



dal mio account blogspot capirai che ho qualche luogo di parole anche su questa piattaforma.

sottovoce.

KikiPetite ha detto...

Meglio tardi che mai.

Vi abbraccio uno ad uno e grazie ad ognuno di voi per le vostre parole che sono carezze.

@Beatrice: il mio pensiero vola in ospedale dalla tua mamma. che lei possa rimettersi in fretta.
un sorriso invece per Giacomo, perchè so quant'è difficile separarsi dall'idea del primo amore. è un parto, una separazione dolorosa..digli da parte mia che il suo cuore anche se ora è blindato, si spalancherà all'Amore ancora ed ancora. T'abbraccio cara Bea.