30 maggio 2007

Soffio.



On air: "The Blowers Daughter" - Damien Rice.


Soffiami sul cuore
come fosse
un fiore di campo

raccogli tra le mani
i suoi piccoli frammenti

ricomponilo nei tuoi palmi
legaci stretti i tuoi pensieri
come fossero un filo

e come un aquilone
lascialo libero di andare
.

29 maggio 2007

Rester.



Le porte del vagone sono aperte,
lunghe gonne nere
toccano terra.

Sottili mani di donna
tengono stretto
un cappello viola e glicine

i mattoni marroni del pavimento della stazione
si staccano dall'azzurro del manto
che copre i loro capi.

Sale sul treno,
si volta a guardare dietro di sè,
vede tutto come fosse la prima volta.

Tutto è immobile
eppure il treno inizia a muoversi.

Frazioni di secondi
le danno la sensazione
di essere lunghi come secoli.

Poggia un piede a terra
con l'altro rimane sul gradino del treno:
senso d'indecisione.

"In carrozza, signori, in carrozza!".

Chiude gli occhi,
sorride,
tira un sospiro.

Poggia anche l'altro piede a terra,
qualcuno le dà la mano.

Decide di restare,
il cappello le vola via dalle mani
.

28 maggio 2007

365

On air: "Je suis jamais allé"- Yann Tiersen from "Amelie from Montmartre".

Trecentosessantacinque giorni.

Un anno da festeggiare perchè se mi guardo indietro questo è ciò che vedo.

Giorni di vita, di parole messe in fila come scolarette ordinate, di confessioni, di poesia, di scene immaginate e rubate dalle vostre vite, fatte mie, di commenti sussurrati, di sguardi discreti, di occhi che magari, anche stanchi, si son posati su queste mie semplici righe, di sorrisi gratuiti, di parole dure e vomitate per sentirmi più leggera, di persone fatte di carne e di ossa, di strette di mano sincere, di voci profonde, di forti profumi, di intense emozioni, di sospiri e di lacrime, di arrivi e di partenze, di treni persi e di aerei in decollo da uno dei tanti aereoporti europei, di Lione alle 5 del mattino e di me con gli occhiali da sole per nascondere le occhiaie, del pain au chocolat conservato nella borsa e tirato fuori una volta giunta a Roma, nella speranza di riuscire a conservare un pò del sapore lontano, degli amici che silenziosi, in punta di piedi, vengono a leggere di quella me che, qui, si racconta senza timore o vergogna, di quella me che ride quando ruba qualcosa dal piatto di un amico facendo attenzione a che nessuno si accorga di niente, di quella me che balla a braccia spiegate come ali come nella foto del mio terzo compleanno, di quella me che quando ride di cuore getta la testa all'indietro applaudendo, di quelle serate tra amici cantando De Andrè nonostante le mie stonature e ci scappa da ridere, del divano di Giovanni inzuppato di sangria, degli amici stranieri, del mio spagnolo imparato con la grammatica rapida, del mio volermi bene, a modo mio, della Amelie che amo e che so di non essere, di questo mondo di sogni dove spesso mi rifugio come fosse una grotta durante un temporale invernale e da cui scappo quando so di avere braccia grandi e forti dove proteggermi davvero, degli abbracci sotto la pioggia, delle telefonate nel cuore della notte, degli "in bocca al lupo" alle 7 del mattino, della nuova università, dell'odore dei libri, delle musiche che volano veloci su msn, delle note di Capossela e di Yann Tiersen, della voglia di ricominciare a ballare, delle poesie di Beatrice che hanno sorvolato le Alpi, della paura di amare e di lasciarsi amare, della paura di lasciarsi, degli sbagli, delle bugie bianche, dei pupazzi di neve, di locali jazz, delle scarpe nuove tenute ancora nella velina bianca per paura di sciuparle, dei capelli ora più lunghi, di un pomeriggio di caffè e cornetto alla nutella, del corso di pilates e poi...e poi, ci siete Voi.

Voi che da un anno sapete di me quello che vi lascio sapere di me, e vi lascio immaginare quello che volete immaginare, quello che costruite con la vostra fantasia, voi che con semplici parole siete stati capaci di farmi arrossire e sorridere, di consigliarmi, di mettermi davanti alla realtà delle cose attraverso i vostri dubbi, voi con le vostre incertezze che, a volte, sono risultate essere anche le mie, i piccoli problemi quotidiani che corrono insieme alle ridicole disavventure di noi studenti, voi e la nostra bella Roma che ci appaga e ci lascia a bocca aperta, ogni notte, quando si lascia amare e penetrare nei suoi vicoli, la voglia di conoscersi e di scambiarsi idee ed ideali..

Voglio nominare una per una le persone che da un anno passeggiano con costanza sulla mia via, lasciandomi in dono qualcosa di sè, lasciando su questa sabbia scura un'orma di sè. Per questo vi ringrazio e vi dico che se voi avete lasciato come un seme, qualcosa di voi, qui su queste pagine di vita quotidiana, io ho raccolto i vostri frutti e quello che ora è dentro il mio cuore, è qualcosa di bello.


El Caracol Loco: ...


Sc1ll4: per i tuoi post istintivi, scritti col cuore ed io lo so, per esser stato uno dei primi a lasciare dolci parole e per aver detto di me: "piccola stella senza cielo".


ApePam: per la tua femminile sensibilità, per le tue parole, forti e ferme. Non c'è consiglio tuo che io non abbia colto. Non so come sono le tue mani ma so che sanno amare attraverso le parole che scrivi.

Giro: este post para contar todo lo que ha significado por mi este ultimo año, un año lleno de amor, de musica, de caricias, un año duro y severo, un año que me ha visto crecer, poco a poco. Quiero agradecer todas las personas que han estado a mi lado, desde lejos o cerca de mi. Entonces, gracias a ti tambien, por estar aunque tu seas tan lejos, por tus palabras y tus abrazos que tan virtuales que sean consiguen llegar hasta mi alma.

Rain: per il piacere che ho nel leggere di te e della tua vita, per quel bonbon in un giorno qualunque di gennaio. Per gli sguardi sinceri. Per le foto immaginate dei nostri piedi al sole. Per ogni sospiro romano, per ogni luce che traspare dai tuoi racconti, per il valore dell'amicizia che è in te.

Faith: per quel tuo sorriso che dice di essere "splendidamente imperfetta", per il tuo raccontarti veramente e semplicemente, per quel tuo modo buffo e tenero di mostrarti. Per ogni commento sincero e pieno di speranza.

LeCannù: per quelle foto di te che ti ritraggono come un attore innamorato e per la simpatia dimostratami, per i tuoi post pieni di ironia e di vita.

Kkien: per l'amica che sei stata e per la donna che sei.

Teo: per aver passeggiato spesso con costanza tra le mie note e per un commento in particolare, per quell'abbraccio che per un secondo mi tolse di dosso la pesantezza dell'essere.

Michele: per non lasciare commenti e per venire sotto casa mia alle 2 di notte quando ho bisogno di te. Per i consigli duri ma veri, per aprire quel varco in me che mi fa comprendere dove ho sbagliato, per la birra belga e la spiegazione su come bere dal bicchiere senza far cadere la schiuma, per questa foto che mi ritrae, serena e felice. Sei uno degli Amici più cari che ho.

Beatrice: per i fiori che vengo a cogliere nel tuo giardino, per quel ciliegio che fiorisce anche d'inverno, per la poesia che grazie a te ho scoperto di avere, dentro me.

Fred: per quella che sono, per quello che sei, per le passeggiate nel cuore di Roma, per gli sguardi che dicono tutto, silenziosamente. Per quell'impermeabile celeste che mi ha coperto le spalle nei giorni di pioggia, più di una volta. Per non stancarti di stare in piedi ad osservarmi crescere.

Giugi: per l'amica vera e sensibile che sei, per le risate da sceme durante il corso di pilates, per comprenderci, per esser felici l'una dell'altra dei nostri piccoli e grandi successi, per correrci incontro nel momento del bisogno, per le telefonate lunghe ore.

Scalia: per avermi fatto intravedere gli occhi di Roger e per avermi descritto Pilar, per quel "tarareando" che risuona in giovani ricordi.

Kundala: per il piacere di accettarsi, senza aver paura di guardarsi allo specchio. Per capire cosa si prova a ballare accompagnati dalle note di Tiersen.

Ecco, voi siete quelli di cui quotidianamente incrocio il cammino. Raccolgo qualche fiore ai bordi delle vostre vie, li dispongo con cura e a fine giornata, li guardo, in quel bel vaso di cristallo.

I vostri fiori li curo.

Grazie per quest'anno vissuto da vicino o da lontano, anche alle persone che non ho nominato ma che so che ci sono.

Ed un grazie anche a me stessa, per aver il coraggio di mostrarmi per quella che sono.

Grazie, davvero. C'est tout.

.Kiki.




Foto: "Sguardi"© di Michele.

25 maggio 2007

Parole di Burro.


On air: "Parole Parole Parole" - Mina.

Poco fa ascoltavo questa canzone pensando di non avere nulla da dire.
Ora, invece, sono qui.
La finestra è aperta. I vicini come ogni anno, quando arriva l'estate, giocano a carte sul loro piccolo terrazzo. S'intravedono dalla mia stanza le luci soffuse del loro elegante salotto .
Intravedo il fumo delle loro sigarette, si possono ascoltare le loro risate.
Accendo la lampada rossa che Fred mi ha portato da Berlino.
Tutto è qui con me.
Io sono con me.
Non c'è nessuno che mi manchi, in questo momento.
Mi basto io, stasera.
Mi cullo tra le parole ascoltando la voce di Mina che mi accarezza le spalle.
Abbasso la testa, questa volta, senza arrossire.
Un anno e tre giorni fa non avrei immaginato di essere qui questa sera, di scrivere su questo sfondo nero che da un anno ormai è custode delle mie parole, dei miei sospiri, delle mie gioie più vere, dei miei piccoli ed innocenti segreti. Ieri notte, rileggendo tutto ciò che ho scritto finora è come se avessi aperto un baule ricco di beni preziosi.
Ho scrutato ogni singola foto che ho amato, che mi ha fatto emozionare. Ho riascoltato la playlist della musica che ha accompagnato questo ticchettio di mani frenetiche su questa tastiera, ogni voce, ogni tasto di pianoforte che ha fatto muovere i miei piedi al ritmo del cuore.
Eccolo lì. Riesco a percepire il tempo trascorso, il suo scandire, come fosse un bell'orologio. Eccolo: l'anno di vita.
Stasera sono sola, eppure non c'è solitudine in me, stasera.
Mi sento bene con me stessa. Con questa musica che, canzone dopo canzone, forma una catena di ricordi, di odori, di sorrisi, di capelli al vento.
Quando scrivo è come se infilassi, parola dopo parola, delle belle perle su un filo prezioso.
Ma sono solo parole, di burro. Parole che il caldo scioglie sorridendo.
La vita, quella fuori da questa pagina nera, non è solo un filo.
La vita non la si può solo raccontare, la vita va vissuta, va morsa come una mela.
Caramelle non ne voglio più. No, non dire nulla, c’è la notte che parla.

24 maggio 2007

Deep.



On air: "Every Me Every You " - Placebo.

22 maggio 2007

Seduta nell'ombra..



..danzo ancora sul passo incerto del mio turbamento.

On air: "Resta con Me" - Vinicio Capossela.

18 maggio 2007

Femina.

..scoprendo gli odori in bianco e nero..



On air: "New York City Serenade" - Bruce Springsteen.
Foto di Ralph Gibson.

16 maggio 2007

Cygne

Cantami una poesia
mentre con le mani
mi mostri il mondo

quando archi suonano te
in punta di piedi
mi scopro a pensarti

con ali di raso
e occhi distratti
ti immagino

mi nascondo in me stessa
per mangiare
fragole e anima

e

di schiena
cerco
carezze di labbra
.
On Air: "Pensieri Nascosti" - Giovanni Allevi.

14 maggio 2007

Risvegli.

On air: "Tarareando" - L'Orchestra di Piazza Vittorio.

Il profumo di papà entra nella stanza.
Vedo la sua cravatta regimental che si avvicina al mio viso.
Si china per darmi il bacio del buongiorno e mi avvisa che Alicia è pronta.
Benedetta tecnologia.
Peccato, però. Mi piacerebbe che Alicia fosse in grado di arrivare dalla cucina fino alla mia camera da letto.
"Bip-Bip", Alicia chiama: il caffè è pronto.
Porto i miei piedi pigri fino in cucina.
Cerco la mia tazza. Eccola. Bianca e verde con i conigli, i fiori e le galline.
Bevo il caffè con due cucchiaini di zucchero, perchè a me il caffè piace amaro, ed una fetta di ciambellone con lo zucchero a velo.
BuonoBuonoBuono. GolosaGolosaGolosa che sono, mi lecco le dita.
Guardo l'orologio appeso al muro della cucina.
Maledizione, sono già le 9.
Il libro mi aspetta a braccia conserte e con un'aria di sfida.
"Vabene", mi dico. "Ce la posso fare", nonostante le distrazioni, il sole che con tutto il suo splendore, come un attore, entra nella mia camera, la voglia di andare da qualche altra parte..

..e, mentre penso che ce la posso fare, mi ritrovo qui, a scrivere.

Ma si.. in fondo, oggi, è stato un bel risveglio.

E forse, non solo per me.

08 maggio 2007

Vita.


On air: "La Vida es Bella" - Miguel Bosé y Noa.
Foto di Pascal Renoux.

05 maggio 2007

Requiem.

On air: "Hope Overture" - Clint Mansel, Kronos Quartet.

Dietro ad un vetro
mi copro
mi scopro

mi cerco
mi annuso

non mi trovo

mi amo
mi odio

mi difendo
mi curo

ti mordo
ferisco

mi spiaccio