01 marzo 2007

Sempre Tu.

Ascoltando "Prendimi" di Giovanni Allevi.

Dopo ventiquattro anni, sempre Tu, nei miei occhi con quella luce di candele sul tuo viso.
Bella come una donna al primo appuntamento.
Ti copre un profumo che qualcuno ha fatto apposta per te.
Se potessi pagarti, come si fa con una prostituta, ti pagherei.
Per averti.
Per godere, per goderti, solo io.
Sempre.
Se potessi abbracciarti, in ogni angolo di cielo, in ogni vicolo che gioca a nascondino, lo farei.
Ti abbraccerei tanto da renderti muta, come ieri sera, togliendoti il fiato.
Togliendomi il fiato.
La notte non sembrava voler scendere su di te,
il cielo grigio chiaro non lasciava posto a frammenti di diamanti.
Eri Tu la luce, ieri notte.
Nessun sorriso a metà nel cielo, ieri notte.
Tanta bellezza riesce ancora ad inumidirmi gli occhi, allora abbasso la testa.
Tiro un sospiro.
Ingoio saliva con un'espressione incredula.
Ne prendo coscienza:
sei tu, Roma, il Primo Amore della mia vita.
Foto: "RomadiNotte"© di Michele Torsello.

10 commenti:

I fiori nella vasca ha detto...

Bellissima, bellissima la sensazione che traspare da queste parole.
Penso sia Roma questo primo amore...
LA foto è del Pantheon piccola?
Roma è come New York per Carrie.
Quanta magia...

P.s.Sono tornata ieri.
Un bacione

KikiPetite ha detto...

@Rain: amica mia, se tu fossi stata con me ieri notte, avresti sospirato al mio fianco. Roma, ieri era di una bellezza disarmante. Da lasciare senza fiato. Un pò sorniona ed addormentata. Sì, Lei è per me come NY per Carrie.
Posso correre via quanto voglio, ma la mia anima ha radici bien piantate in questo posto, magico.
Bentornata piccola mia!
A presto allora.
Ti bacio.

I fiori nella vasca ha detto...

Conosco quello sguardo sornione, la sua aria provocatoria, la sua disarmante bellezza.
Il suo cielo che si dissolve.
Quale magia è più forte nel cuore, di quella che senti sia il tuo stesso cuore?
Un bacio amica mia.

Anonimo ha detto...

Un modo diverso di esprimere il proprio amore per Roma.

Mamma Roma di Remo Remotti

A Roma salutavo gli amici. Dove vai? Vado in Perù. Ma che sei matto?
Me ne andavo da quella Roma puttanona, borghese, fascistoide, da quella Roma del "volemose bene e annamo avanti", da quella Roma delle pizzerie, delle latterie, dei "Sali e Tabacchi", degli "Erbaggi e Frutta", quella Roma dei castagnacci, dei maritozzi con la panna, senza panna, dei mostaccioli e caramelle, dei supplì, dei lupini, delle mosciarelle...
Me ne andavo da quella Roma dei pizzicaroli, dei portieri, dei casini, delle approssimazioni, degli imbrogli, degli appuntamenti ai quali non si arriva mai puntuali, dei pagamenti che non vengono effettuati, quella Roma degli uffici postali e dell’anagrafe, quella Roma dei funzionari dei ministeri, degli impiegati, dei bancari, quella Roma dove le domande erano sempre già chiuse, dove ci voleva una raccomandazione...
Me ne andavo da quella Roma dei pisciatoi, dei vespasiani, delle fontanelle, degli ex-voto, della Circolare Destra, della Circolare Sinistra, del Vaticano, delle mille chiese, delle cattedrali fuori le mura, dentro le mura, quella Roma delle suore, dei frati, dei preti, dei gatti...
Me ne andavo da quella Roma degli attici con la vista, la Roma di piazza Bologna, dei Parioli, di via Veneto, di via Gregoriana, quella dannunziana, quella barocca, quella eterna, quella imperiale, quella vecchia, quella stravecchia, quella turistica, quella di giorno, quella di notte, quella dell’orchestrina a piazza Esedra, la Roma fascista di Piacentini...
Me ne andavo da quella Roma che ci invidiano tutti, la Roma caput mundi, del Colosseo, dei Fori Imperiali, di Piazza Venezia, dell’Altare della Patria, dell'Università di Roma, quella Roma sempre con il sole – estate e inverno – quella Roma che è meglio di Milano...
Me ne andavo da quella Roma dove la gente pisciava per le strade, quella Roma fetente, impiegatizia, dei mezzi litri, della coda alla vaccinara, quella Roma dei ricchi bottegai: quella Roma dei Gucci, dei Ianetti, dei Ventrella, dei Bulgari, dei Schostal, delle Sorelle Adamoli, di Carmignani, di Avenia, quella Roma dove non c’è lavoro, dove non c’è una lira, quella Roma del "core de Roma"...
Me ne andavo da quella Roma del Monte di Pietà, della Banca Commerciale Italiana, di Campo de’ Fiori, di piazza Navona, di piazza Farnese, quella Roma dei "che c’hai una sigaretta?", "imprestami cento lire", quella Roma del Coni, del Concorso Ippico, quella Roma del Foro che portava e porta ancora il nome di Mussolini, Me ne andavo da quella Roma di merda! Mamma Roma: Addio!

KikiPetite ha detto...

@Anonimo: Benvenuto qui e grazie per queste parole, che già conoscevo perchè ho visto il video di quando Remotti le pronunciò.E' su YouTube e la mia amica Kkien l'ha postato tempo fa.
A presto se vorrai!

Anonimo ha detto...

Belle parole Kiki. In vita mia ho avuto la fortuna di girare un pò, quel tanto che basta per vedere città molto belle, affascinanti, romantiche o puzzolenti. Ma se sei nato a Roma non è facile rimanere stupiti...

Faith ha detto...

Io e Roma abbiamo uno strano rapporto. Delle volte mi sta troppo larga, e al contempo mi sento soffocare dalla mancanza di punti di riferimento, mi sento confusa di fronte alle sue mille facce.
Ma moltissime altre volte mi sorprendo a guardare uno scorcio, una strada, un pezzo di cielo, e mi prende un brivido. E capisco che la amo.

baci piccola,

faith

KikiPetite ha detto...

@Scalia: caro, ho detto la stessa cosa al mio ragazzo quando siamo stati in un posto francese che si chiama Annecy. Bellissimo, non c'è dubbio.
Però..c'è un però. Quando si ha la FORTUNA di vivere in una città come la nostra, è difficile rimanere a bocca aperta. O meglio, si rimane a bocca aperta, però per quanto? Due minuti?.
Mi rendo conto che qui a Roma i turisti avrebbero bisogno di un tutore per il mento, perchè basta girare l'angolo che si trovano chiese, chiesette, piazze, piazzette, fontane e fontanone.
La bocca aperta costantemente è inevitabile.
Quindi, ogni volta che parto, continuo a stupirmi per la visione di posti splendidi, ma quando torno qui, a casa, respiro le strade di Roma, come se respirassi il profumo di cannella che pervade la mia stanza.
Un bacio.

@Faith: piccola mia, lo so. Roma è un'amante. A volte, capricciosa. Bugiarda ed ostinata.Però, come un'amante, ti prende per mano e si fa scoprire, piano piano.
Ti benda gli occhi, nella sua notte e poi te li fa aprire all'alba lassù al Gianicolo e tu ti commuovi.
Non c'è altro da dire..
Un bacio a te, tesoro.

barrysulpalco ha detto...

Sono un'amante di Allevi, ho visto un suo concerto qualche giorno fa. Dal vivo è TREMANTE.
Non credevo di poter aver così tante connessioni con una ragazza....
Mi fa piacere, molto......
se ti capita ascolta "pensieri nascosti"...io lo faccio sempre quando salgo sugli alberi a leggere.....come qualcuno già sà.....

Ognuno ha le sue abitudine....magari suggerirti le mie può farti trovare tuoi nuovi spazi....che ti assicuro ti fanno sentire il profumo della vera libertà....dove il tuo corpo risponde solo con dei sospiri e il tuo viso è un crescere del sorriso.

Bacio, Barry

KikiPetite ha detto...

@Barry: è con "pensieri nascosti" che ho iniziato a scrivere questo "pezzo" su Roma.
Poi la playlist è andata avanti e ho messo il repeat su "prendimi", perchè mi sembrava perfetta per ciò che stavo creando.
Allevi e Tiersen sono due delle mie passioni.
Immagino che sentire Allevi in concerto dev'essere davvero un'emozione forte.
Mi siederei volentieri sugli alberi, peccato però che io non abbia il tempo e una fottut* paura del vuoto!!
Ma se dovesse passarmi..ci proverò.
Grazie del suggerimento.

Ti abbraccio forte e se dovessi capitare nella "città eterna" non esitare a chiamarmi..sarò ben lieta di farti da Cicero..magari anche insieme al nostro "Attore".