23 aprile 2007

Silenzio di Velluto

On air: "Le Tournebride" - Superflu.


La bambina della notte
danzando silenziosa
cuce il pizzo nero dell'insicurezza
disegnando con la bocca il tuo viso
fila il manto rosso dell'ingenuità

in quella stanza di velluto
con i tuoi occhi da lupo affamato
aspetti i suoi fianchi
per divorarle l'anima a piccoli morsi
assaporando fin dentro le ossa, le lacrime,
i sospiri.

19 aprile 2007

dolorEgioia



On air: "TearDrop" - MassiveAttack.

Vibrazione. Ecco, mi è arrivato un messaggio. Ore: 22.35. Mittente: Fred.
Dopo parecchi giorni d'attesa è diventato zio.

"E' nato. Ed è bello. Come solo i bambini sanno essere".
Sorrido ripensando alla telefonata che mi aveva fatto il giorno prima, dall'ospedale.

Mi aveva descritto con la voce piena di gioia e stupore, i visi dei genitori che si aggiravano nei corridoi del reparto "maternità". Quei visi increduli che sembrano dire: "non.ci.posso.credere.sto.per.diventare.padre".
Quei padri, ancora un pò bambini, che tengono in braccio, con timore, delle minuscole creature..quelle creature che hanno dita così fine che hai quasi paura a sfiorarle, quei piedini così perfetti che stenti a credere siano veri. E li tengono in braccio cullandoli, li stringono piano, facendo attenzione a che stiano ben al caldo..e li guardi mentre cercano il tuo odore, cercano di ritrovare nei primi momenti di vita, un odore che probabilmente li accompagnerà durante la loro vita. Quegli odori famigliari. Quegli odori che entrano prepotentemente nelle narici ed è difficile dimenticarli.

Non l'avevo mai sentito parlare così fino a quel momento.
Nella sua voce la voglia di dipingere a parole gli stati d'animo e le emozioni che, inaspettatamente, gli andavano incontro, volevano acchiapparlo, gli tendevano le mani affinchè lui le prendesse con sè..Lui, che fa fatica ad ammettere che si sta emozionando davvero, questa volta, invece, ha accolto le emozioni, una per una. Ha dato nomi ad ognuna di loro.

"Ma lo sai che sono davvero belle le donne incinte?".

Sor-rido.
Si, lo so, che sono belle. E' come se avessero una rotondità generale, che parte dalla pancia e finisce al cuore. Hanno visi da bambine e sguardi di donne.
Sono protettive con il loro corpo, sono tanto forti, ma in fondo così fragili.

Vibrazione. Ecco, un altro messaggio. Ore 23.50. Mittente: Jean.
Avrebbe dovuto finire la guardia medica già da 3 ore. Ma qualcosa è andato storto.
"Ho fatto tutto quello che dovevo fare, ho fatto tutto il possibile, te lo giuro..ma..l'ho perso. L'ho perso tra le mie braccia".

Lui, 38 anni. 35 anni sua moglie. Attimi di paura. Attimi in cui i ventisei anni che hai sembrano non essere abbastanza.
Momenti in cui l'unica cosa che vorresti sarebbe svegliarti pensando che tutto è stato solo un brutto sogno, che le immagini che hai negli occhi non stanno capitando proprio a te.
Ma così non è.

E mentre qualcuno in un ospedale piangeva di gioia, tenendo in braccio, e guardando sgambettare quell'esserino così perfetto e delicato, qualcun'altro, lontano da qui, tra le braccia, piangeva l'uomo che amava.

La Gioia ed il Dolore a volte camminano insieme, negli stessi istanti.

Poi, entrambe cambiano rotta prendendo per mano qualcuno.
E c'è il Destino che fa da arbitro.

Ora, un piccolo cuore batte mentre un altro si è fermato.

La vita è come una giostra. Su quei cavalli colorati tutti prima o poi facciamo la nostra corsa.
Quache cavallo si ferma, a volte inaspettatamente, prima degli altri.
Tu ti volti a guardare chi è rimasto indietro, senza poter far nulla.
Allora prosegui la tua corsa portando con te l'immagine delle persone che ami e che hai amato.
L'importante, credo, sia impegnarci affinchè queste corse, nonostante a volte siano faticose, portino ad una mèta, qualsiasi essa sia per noi.

16 aprile 2007

Risalita.

On air: "Rise and Fall" - Sting e Craig David.

Giorni ricchi, pieni di energia, questi.
La voglia di partire e di restare.
La valigia mezza piena.
I sorrisi degli amici sul pianerottolo di casa con le pizze e le birre in mano.
La casa piena del fumo delle candele e dell'odore di cannella.
Una corda di chitarra spezzata sulle note di De Gregori.
Le risate a crepapelle.
Una candela dell'ikea sostuisce venticinque candeline. Ma non importa perchè stiamo tutt'insieme.
Una foto in bianco e nero mi ritrae imbronciata come una bambina ma in fondo forte come una donna.
I muscoli riprendono il vigore di una volta, la testa si perde dietro al volo degli uccelli, laggiù nel parco.
La voglia di stare in mezzo agli altri, di condividere risate e lacrime.
Lacrime asciugate nel cuore della notte davanti ad una birra belga, con Te che eri in pijama ma sei corso in mio aiuto ugualmente..
Confessioni in macchina prima di ritornare a casa.
Sguardi complici. Mi copro con le mani il viso, per l'imbarazzo di qualche frase scappata via come una collegiale all'uscita di scuola.
La felicità di esser riuscita a scovare la "toppa" nel petto di qualcuno, la consapevolezza di non avere la "chiave" giusta per aprirla quella porta, ma sul mio viso resta il sorriso per averla almeno intravista quella toppa che si pensava nemmeno ci fosse..
Non so cosa sarei ora se non avessi intorno a me tutte quelle persone splendide che ogni giorno mi regalano emozioni nuove. Grazie. Perchè ora non sarei come sono e non crescerei come sto crescendo.
Vi voglio bene, amici miei, più di ieri, meno di domani.

12 aprile 2007

Caduta Libera.


La preziosità del Silenzio.
Diamante purissimo.
Capace di assordare.
Ciglia bagnate.
I miei pensieri stanno appesi alle parole come lenzuola bianche appese ad un filo nero.
Raggi di luce dai miei fili dorati sprigionano energia che viene ingoiata da occhi profondi come pozzi.
Lo senti il rumore del nulla?
Eccolo.

On air: "Escape" di Philip Glass.

07 aprile 2007

04 aprile 2007

"La Bambina e il Ciliegio"


Ho bevuto tutte le sporche stelle del porto
prima di arrivare nel Tuo respiro.
Hai benedetto la mia maledizione
poi come un animale, hai scelto d'amarmi.

Non c'è amore più vero dell'amore animale
poi di nascosto sono salita sul Tuo ramo a
rubare ciliegie.
"Sei una bambina col vizio della luna
e hai occhi troppo chiari
perchè io riesca a difendermi"

le Tue parole le ho cucite alla memoria
mentre sei inciampato sulla mia bocca
e senza più nemmeno la decenza dell'attesa,
m'hai baciata.
Non c'è amore più vero d'un dolore
da cui non si riesca a staccarci.

Fammi bere dal Tuo silenzio
ma non dissetarmi mai
dammi la redenzione del peccato
senza assolvermi mai
E' così che hai preso la luna nel pozzo
per renderla al cielo
e con una dolcezza antica m'hai portato lassù
a osservarci amare mentre
i nostri corpi animali, s'intrecciavano.
Sei una maledetta
e solo per questo io Ti voglio sempre.
Prendimi e dammi ancora le Tue ciliegie
io non sputo i noccioli.

Beatrice Niccolai

02 aprile 2007

"Navigli di Sera"

"Si entra in queste case senza dimora con l'idea
precisa e la speranza di trovare la fatalità il destino
si considerano le pietre gli abitanti i luoghi
le speranze cadute sulle pietre le voci dei bimbi
che un tempo salivano sopra gli alberi e sembra di sentire cinguettare
quegli angeli che hanno dato
la misura dell'aldilà quei piccoli amorini che vibrano la sera sul cuore
di questi ragazzi che cercano
una seconda una terza infanzia o una maturità piena
di lusinghe ragazzi che non vogliono crescere
che non cercano nè il passato nè l'avvenire
un florilegio di ragazze bellissime e prodigiose
che cantano lo spazio della nostra anima".

Da "Clinica dell'abbandono" di Alda Merini.