29 gennaio 2007

Sguardo Dentro.


Chiudi in un cassetto immaginario tutto quello che è stato.
Ci sei solo tu, ora, in quella stanza, tappezzata di vita e di profumo di cannella.

E ti abbandoni alla tenerezza e alla dolcezza, che stanotte, dedichi a te stessa.

Uno sguardo al di fuori di te, uno sguardo lontano, velato di indulgenza.
Uno sguardo tiepido, come la camomilla nella tazza a fiori, accanto a te.

E ti guardo, ragazza.
Ti guardo e sorrido di te.

Sorrido perchè:

«Che resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani? Niente, neppure una reminiscenza. Il peggio, una volta sperimentato, si riduce col tempo ad un risolino di stupore, stupore di essercela presa per così poco, e anch’io ho creduto fatale quanto poi si è rivelato letale solo per la noia che mi viene a pensarci. A pezzi o interi non si continua a vivere ugualmente scissi? E le angosce di un tempo ci appaiono come mondi talmente lontani da noi, oggi, che ci sembra inverosimile aver potuto abitarli in passato».

Dopo l'incipit del libro di Aldo Busi "Seminario sulla Gioventù" speri davvero di poter pensare quanto letto, magari tra vent'anni.

Chiudi la finestra stasera, come la donna del quadro di Monet. Chiudila e guarda dentro, con distacco. Sì. Con distacco.

E ti rialzi da terra, con le parole che sono le tue stampelle. Ti rialzi con forza. Perchè sei fortunata, di essere come sei...

Ragazza.

"..i fiori sanno sempre ripararsi dalla vergogna.
I dubbi esplodono davanti a due sentieri:
uno fatto di specchi ma senza desideri,
l'altro di spine e voglia di ricominciare,
lascio quello che trovo e cerco di trovare.."

Grazie, M.

Quadro: "Camille Monet" di C. Monet.

26 gennaio 2007

Mentre mi piove nell'Anima...


"..sono stagioni che vanno lontano e non tornano più..".
Sono tre giorni che è arrivato il freddo...la pioggia sbatte contro il vetro della mia finestra.
Guardo le gocce che veloci cadono le une sopra le altre. Appoggio la fronte al vetro freddo e le guardo cadere sopra il lampione della mia strada. Ho sempre pensato che la pioggia portasse via il dolore, lavando le strade.Sto ancora aspettando.
Sono giorni di profonda inquietudine.
Mi chiedo perchè scrivere mi faccia sentire meglio.
Forse perchè riesco a tirar fuori pensieri che finora si sono solo rincorsi nella mia mente. Forse perchè spero che un giorno, rileggendo queste poche righe, io possa sorridere, pensando "ce l'ho fatta".
Questi ultimi due anni sono volati via come la mia sciarpa per colpa del vento.
Volati.
Sono lontani, i ricordi e la voglia di ballare.
Due anni scivolati tra le mie dita. Mi sembra che tra le mani io non abbia nulla. Mi sento come se avessi seminato e qualche passero si sia divertito a portare via tutto. Non ho raccolto niente. Non c'è concretezza, non c'è felicità, oggi, sul mio viso.
Sempre le solite domande, merda.
Voglio andar via. Voglio cambiare tutto. Niente mi soddisfa davvero. Nessuno riesce a comprendere il mio senso di vuoto, interiore.
Vorrei mandare a puttane tutto e tutti, compresa me stessa.
Come ha detto ApePam, "fanculizziamo": gli insensibili, chi è rinchiuso come un riccio nella propria esistenza, chi non si cura degli altri, chi non chiede "scusa" quando ce ne sarebbe bisogno. Chi non riesce a capire che stai soffrendo. Chi ti dice "pensa a studiare, è il tuo futuro, la cosa più importante".
Ma come cazzo si fa a pensare ad un futuro felice se in questo momento si è troppo impegnati a non affondare nella merda circostante?.
Fanculo a me, che non accetto la realtà, che chiudo gli occhi per non vedere, e le orecchie per non ascoltare questa voce che da dentro mi dice: "basta".

24 gennaio 2007

Sei nell'Anima...


"...Quanta tenerezza
Non fa più paura
Sei nell’anima
E lì ti lascio per sempre
Sei in ogni parte di me
Ti sento scendere
Fra respiro e battito
Sei nell’anima
In questo spazio indifeso
Inizia Tutto con te
Non ci serve un perchè
Siamo carne e fiato
Goccia a goccia,
fianco a fianco
Sei nell'Anima..."
(Gianna Nannini)
Foto di Pascal Renoux.

16 gennaio 2007

Odio et Amo


Amo: Giocare con i miei capelli. Fissare una persona negli occhi mentre mi parla e diventare rossa ad un complimento. Attaccarmi alla bottiglia per bere l'ultima goccia. Ascoltare la musica ad alto volume. Danzare a piedi nudi. Mangiare le cosce di pollo con le mani. Bere il the alle sei del pomeriggio e cercare di inzuppare le "Macine" del Mulino Bianco senza farle finire sul fondo. I sorrisi. Le strette di mano sincere. L'autobus 93 quando è in orario. L'odore del caffè in cucina quando mi sveglio. I posts - it di mio padre che mi augurano una buona giornata vicino al cesto della frutta. L'eye liner marrone. Il tango. Sottolineare i miei libri con il verde ed il celeste. Guardare le fotografie in bianco e nero. Passeggiare sotto la pioggia che bagna il mio cappello. Le scarpe pulite. Le parole: "sempre"; "lo farò con te"; "vieni ed abbracciami. Forte. Ancora di più"; "balla per me"; "sei elegante"; "sei un pò bambina"; "ma lo sai che ti voglio bene?Eh?Lo sai?". Ridere nelle circostanze più assurde. Mangiare la pizza e quando sono sazia, lasciare l'impasto e divorare solo la mozzarella ed i funghi. Fissare nel vuoto, persa nei miei pensieri. Dire "ti amo" come fosse la prima volta. Non aver paura di dire "ti amo". Le preghiere di mia nonna il giorno del mio esame. La foto di me bambina con le mani nella torta di compleanno. Emozionarmi quando qualcuno mi dice che sono brava, qualsiasi cosa sia. Essere autocritica sempre e comunque. Scrivere, a modo mio. Il rossetto rosso che non metto mai. Piazza San Pietro di notte. L'odore delle strade. Il profumo dei vecchi libri. I cd consumati per quante volte sono stati ascoltati, vissuti. Un jeans ormai strappato. La stampa de "Il Bacio" di Hayez che ho nella mia stanza. Vecchie lettere. Gli sms che in 4 righe raccontano una storia che dura da un anno e mezzo. I biglietti dell'aereo nel cassetto della scrivania. I ricordi, TUTTI. Gli abbracci silenziosi di mio nonno. Le sue caramelle "Rossana" nel vecchio mobile bar del tinello. Il profumo del caminetto. Un maglione di cashmere quando fa freddo. Le mani di qualcuno che accarezzano i tasti del pianoforte. Il teatro. La pazienza di Luca Nasti (Genio) nello spiegarmi la legge fisica di Ohm. Conoscere qualcuno che fino a quel momento era solo nella tua immaginazione. Perdonare ed esser perdonata. I biglietti di auguri scritti col cuore. Il rosso. Le rose. I tulipani bianchi. La neve. Il mare d'inverno. La mia vecchia casa al mare. Le lumache del mio giardino. Fabrizio de Andrè. I violini. Le vespe della mia foto. La meritocrazia. Scoprire ogni volta una città nuova. Essere una donna con gli occhi di una bambina.
Odio: Odiare. La falsità. L'ipocrisia. Vedere una compagna del liceo che fa fatica a salutarti. Far parlare di sè, non importa se bene o male, purchè si parli. La cioccolata fondente. I cetrioli. Il caffè amaro. Ridere dietro le spalle di qualcuno. Essere umiliata. Aver paura del giudizio delle persone a cui voglio bene. Vedere mia madre piangere. Deludere. Essere incompresa. Le persone che non ascoltano. I modesti. Le parole: "per sempre"; "sono orgoglioso, lo sai"; "non c'è rimedio"; "te l'avevo detto"; "non c'è più tempo"; "avrei voluto chiamarti ma poi..."; "estrinsecarsi". Le scuse inutili e le questioni ridicole. Le perifrasi.Le separazioni. I non sensi. Il gelato che si scioglie. Le ostriche. Il rossetto rosso che non metto mai. Le persone che sfruttano. Il razzismo, in qualsiasi forma. Chi guarda dall'alto in basso. Chi si sente qualcuno solo perchè ha un bell'orologio al polso. Chi non ha il coraggio di essere quello che è. Economia Politica. Rifiutare un voto ad un esame. Essere tanto egocentrica. Non riuscire a migliorare. Perseverare sempre nello stesso errore. La legge fisica di Ohm. Le separazioni. Non riuscire a chiudere col passato. Le persone che russano o che mangiano le patatine mentre io guardo un film. Leggere i sottotitoli in un'altra lingua. Le fictions italiane. Le calze a rete. La morte. Dire: "è finita". Non lasciare traccia di sè.
"Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior".

"Odio e amo. Perché io faccia questo, forse domandi.
Non lo so. Ma sento che accade e mi tormento".
(Catullo)
Foto :"Due" Grenoble - Kiki.
Listening: "Comptine d'Eté N.3" Yann Tiersen.

06 gennaio 2007

A testa in giù...


...perchè in questo momento è così che mi sento, persa tra pagine e pagine di diritto, articoli del codice etc etc (ok, ok. Non vi tedio più con la mia vita da studentessa annoiata).
Dopo ben S-E-I giorni dall'inizio del nuovo anno (ma..in che anno siamo??!!) premetto che vorrei davvero avere un modo carino ed originale per augurarvi che tutto ciò che desiderate di più si possa realizzare, ma visto che non ce l'ho, vi lascio i "..." che, per me, in questo momento, dicono tutto.
...
Bacio.
Ah, dimenticavo: "buon carbone" a tutti.
Foto di Piergiorgio Branzi.