19 agosto 2007

Ventisette Lune Fa.



Il sole sta scomparendo laggiù nel mare. Ci s'immerge, piano piano. Quando arriva a metà, tra il cielo e l'acqua, mi fermo a guardarlo. Le nuvole gli danzano tutt'intorno, creando una coreografia, perfetta.
Quanti colori ed odori e profumi.
Quei colori così unici che nemmeno il pittore più esperto sarebbe in grado di ricreare.
Sembra di poter toccarli quegli odori che hanno il sapore di sale e di zucchero a velo, di cannella e di menta.
Quei profumi che sanno di pelle abbronzata, di capelli dorati, di cuori complicati.
Sorrisi che celano una sofferenza senza fine sul tuo viso, sorrisi veri, di quelli che nascono senza cercare l'orgine del sentimento, nascono senza un perchè preciso. Sorrisi nati e morti prematuramente.
Mentre sorridi col sole che si nasconde, gli dài le spalle. Fai due passi dinanzi a te, ti volti a guardarlo. Alzi gli occhi al cielo, apri le narici al mondo. Sospiri. Ecco, ora la vedi. La luna. Il sole sta scomparendo mentre tu ti copri le spalle perchè un brivido di freddo ti corre lungo la schiena. Il mare s'increspa come i tuoi pensieri. Sai che ora non puoi più voltarti. Il sole ti sta accompagnando in questa passeggiata della vita mentre il mare lo mangia a piccoli morsi. Ora c'è spazio per la luna. Il mare diventa nero, la luna argento.
Ventisette lune hanno danzato per ventisette volte con il sole. Si sono scambiati ruoli e carezze, sono scesi e risaliti per ventisette volte. Hanno illuminato con nostalgia le tue notti ed i tuoi giorni. Ricerchi un mondo dove la luna sia appesa ad un filo di giorno ed il sole si culli in un cielo buio.
Per tre volte è stato così. Le lancette dell'orologio hanno corso in senso antiorario. Abbiamo giocato con carte senza numeri, senza simboli. Carte bianche dov'era disegnato ciò che più ci piaceva. Con la sabbia si sono costruite montagne, la torre di Babele è stata la nostra casa, il linguaggio delle mie mani ti ha insegnato la strada per tornare alla luce. I tuoi occhi mi hanno fatto bere laghi di emozioni. Le foglie morte ai bordi della strada avevano un nome mentre affondavano nella neve. La tua pelle si è sposata con le mie labbra, per tre volte.
I piedi hanno imparato passi nuovi mentre le mani tenevano stretto un bicchiere di vino bianco. Il suono delle risate rimbomba il quella stanza ora troppo vuota. Una sedia nera ed un'altra rossa, e quei fiori di "Volver" che sanno di morte e di vita. Un "volver" appeso alla parete che canta con una voce che sa di Spagna e di anarchia, una voce che non ha più paura di dire e di pensare ciò che è giusto pensare.
La perversione delicata dell'amore, del farsi male, del mordersi nel mezzo della notte, del divorare parole e gesti.
Ventisette volte fa il sole ha lasciato posto alla luna.
La luna ha lasciato posto a me, per far sì che io mi facessi spazio tra le nuvole, in quella tua notte così scura.
Questa notte sarà silenziosa, senza soli e senza lune. Manderò un raggio della mia luna ad accarezzarti il viso, mentre dormi. Sarà un raggio discreto, farà attenzione a non svegliarti. Ventisette lune fa è nata una stella. Una stella smaltata di blu.
Buon compleanno @£.
P.


Foto di Pascal Renoux.

3 commenti:

LeCannu ha detto...

Ciao piccola kiki,
sono tornato anch' io, malinconico ma contento. Sognerò a lungo la mia vacanza appena trascorsa, proprio come stai facendoi tu con la tua.

spero ci vedremo presto,

un bacio grande!

I fiori nella vasca ha detto...

Piccola ma dove si trovano le parole?
Siamo troppo limitati.
ma t sono vicina e t stringo.
TRa qualche giorno tornerò a Roma...
Baci

KikiPetite ha detto...

@LeCannù: aspetto di mangiare un buon kebab tutt'insieme a San Lorenzo, anche con la tua bella Ire...a presterrimo!

@Rain: ho proprio bisogno di quella stretta..sono a Roma. Un bacio grandissimo.