17 febbraio 2008

Distanzattesa.


.29 Dicembre 2007. [ogni parola del passato ha voce]


Si cerca di prendere le distanze da tutto.

Dalle cattive notizie che ascolti al telegiornale, in cucina, mentre scoli la pasta; da una bestemmia gridata contro il cielo da un ragazzo che non conosci; dalla tristezza che aleggia intorno alle bancarelle degli indiani che per soli cinque euro ti vendono collane di perline che dita sottili, una ad una, hanno cucito ed infilato; dalla grettezza umana che è così grossolana; dal provincialismo nascosto dietro ogni griffe stampata su sciarpe marroni e nere; dalla solita grigia storia a cui non vuoi più dare un nome. Ti nascondi dietro il grande collo nero della giacca. Porti il cappello fin sotto le sopracciglia, guardando il mondo da una fessura. Un senso di costrizione ti prende alla gola, come se ti mancasse l'aria. Apri la bocca cercando di far uscire un vagito, come un neonato.
Vorresti che la sensibilità si stratificasse come si stratifica la cera sciolta delle candele. Avete mai provato a giocare col liquido caldo delle candele? Bene. Quando quel liquido si attacca alla pelle diventa immediatamente duro e solido. Vorresti che la pelle fosse come la cera dura delle candele. Vorresti che nessun fiammifero, nessuna fonte di calore s'avvicinasse alla tua candela, che non ci fossero più stoppino, nè scintilla alcuna. La sensibilità ti scortica, ti sbuccia come si sbucciano le ginocchia dei bambini in una brutta caduta, diventa pelle viva e poi fluido sangue.
Si nuota nei propri sogni e si ha paura d'affogare.


.17 Febbraio 2008. [la voce, oggi, rimane senza suono]

Si attende. La primavera. Una lisca di pesce. Un tappeto da graffiare. Una carezza.


On air: "Please, please, please, let me get what i want" - The String Quartet.

Foto di Moumine.

11 commenti:

Baol ha detto...

Alle volte, prendere le distanze è l'unico modo che abbiamo per rimanere vivi ed integri :/

Buona domenica

KikiPetite ha detto...

@Baol: saggioBaol. Buona domenica di sole a te.

digito ergo sum ha detto...

Distanze e amore imparano a crescere. Crescendosi. Sempre più ammirato, neppure ce ne fosse il bisogno, ti abbraccio contemplando ciò che scrivi. Che è necessario abbracciare chi pensa così. Che è necessario pensare per abbracciarsi così.

schamton ha detto...

nice blog! Amelie, best movie ever!

kprinces ha detto...

..e ci si ferma a guardare il mondo..
ma in terza persona.
con una nascosta speranza che non muore mai.

ps. ero ferma a dicembre 2007, credevo avessi abbandonato il blog.. non vedevo il 2008.. :) ma eccoti.. t ho ritrovata.. con immenso piacere. un abbraccio

I fiori nella vasca ha detto...

Ciao tesoroo!
Altro esame andato!meno tre...:)
Tu?

KikiPetite ha detto...

@DES: carodigito, io non credo, davvero, di meritarmi queste tue parole che sono zucchero filato per il mio palato. Abbracciamoci, senza distanze.

@Schamton: hi! welcome! thank you very much for your visit. Come "here" again if you want!

@KPrinces: carakeiprinces, bello vedere che non hai perso le mie tracce ma, al contrario, mi segui ancora lasciando una piacevolissima impronta di te! Grazie.. ti abbraccio da Roma.

@Rò: stellina, periodaccio. sono a letto con influenza. complimenti per l'esame. sempre avanti, sempre a testa alta. orgogliosa di te sooooono!!

Demian ha detto...

Prendiamo le distanza, se non altro non possiamo contrarre i virus che tutte quelle cose potrebbero innestarci negli occhi.
Però, non sarebbe bello (e certo, difficile) provare a curarli?

Goldmund ha detto...

"La sensibilità ti scortica", hai scritto. E' così. Certamente è così. Ma ti è mai successo di vivere le emozioni degli altri come se fossero le tue? Sentire quasi il rumore dell'acqua del fiume che leviga le pietre e la linfa degli alberi che circola sotto la corteccia? Io l'ho provato e - sebbene ci fosse il dolore in quel periodo - è stato bello. Un po' quel momento adesso lo rimpiango. La sensibilità ti aiuta a vivere i momenti sempre intensamente.

LeCannu ha detto...

La mia sofferenza nasce proprio dal non saper mai prendere distanza da tutto ciò che è umano, e perciò spesso distorto come nella realtà in cui viviamo. Forse però a volte sarebbe necessario staccare per un pò, solo per un pò... Senza rinunciare alle gioa che il nostro essere uomini può procurarci.

ti bacio forte, cara kiki.

Spero ci vedremo presto..

A.

KikiPetite ha detto...

@Demian: è un periodo di "debolezze sentimentali", questo. Allora cerco di evitare virus, batteri e quant'altro cerchino di attaccare il mio sistema psico-fisico. E' per questo che si cerca di prendere le distanze. Però sì. Sarebbe bello, forse proprio perchè difficile, sconfiggerli.
Un abbraccio. Ps. Molto bello il tuo ultimo pezzo sul "sesso che svuota e l'amore che riempie". Ti commenterò, promis.

@Goldmund: benvenuto, qui. ;)
Si, l'ho provato e sebbene le emozioni non fossero le mie, era tutto così incredibilmente amplificato..nessun rimpianto, dovresti avere. Solo la consapevolezza che qualcosa ha avuto il suo iter ed il fatto che ora tu sia qui a raccontarlo ti fa capire che c'è ancora, dentro di te.
Ti aspetto, ancora.

@LeCannù: caroamicomio, mentre leggevo questo tuo commento ho rivisto i tuoi capelli ed il tuo viso. Ho abbassato i miei occhi sulla tastiera, pensando a quante cose vorrei dirti. Ma il blog non è il luogo giusto. Quel cappuccino, passerò a prendermelo. Te lo GIURO. Quanto prima, due settimane al massimo. Ti bacio e.. coraggio.