20 giugno 2006

"il Pescatore"


"All'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito un pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.

Venne alla spiaggia un assassino,
due occhi grandi da bambino,
due occhi enormi di paura,
eran lo specchio d'un'avventura.

E chiese al vecchio,
dammi il pane,
ho poco tempo e troppa fame,
e chiese al vecchio,
Dammi il vino,
ho sete e sono un assassino.

Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno,
non si guardò neppure intorno
ma versò il vino e spezzò il pane
per chi diceva,
ho sete, ho fame.

E fu il calore di un momento,
poi via di nuovo verso il vento,
davanti agli occhi ancora il sole,
dietro alle spalle un pescatore.
dietro alle spalle un pescatore,
e la memoria è già dolore,
è già il ricordo di un aprile
giocato all'ombra d'un cortile.

Vennero in spiaggia due gendarmi,
vennero in sella con le armi
e chiesero al vecchio se,
li' vicino,
fosse passato un assassino.

Ma all'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito un pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.."

"El
pescador"

A la sombra del ultimo sol
Estaba somnoliento un pescador
y tenia un surco a lo largo de la cara
como una especie de sonrisa.

Vino a la playa un asesino,
dos ojos grandes de niño,
dos ojos enormes de miedo,
eran los espejos de una aventura.
Y pidió al viejo "dame el pan",
"tengo poco tiempo y demasiada hambre"
y pidió al viejo "dame el vino",
"tengo sed y soy un asesino ".

Los ojos abrió el viejo al día,
no miró tampoco alrededor,
pero vertió el vino y partió el pan
para quien decía "tengo sed, tengo hambre"
Y fue el calor de un momento
entonces camino de nuevo hacia el viento,
delante de los ojos todavía el sol,
a su espalda un pescador.
A su espalda un pescador
y la memoria es ya dolor,
es ya el pesar de un abriljugado
a la sombra de un patio.

Vinieron en silla dos gendarmes,
vinieron en silla con las armas,
preguntaron al viejo si por allá cerca
había pasado un asesino.
Pero a la sombra del ultimo sol
estaba somnoliento un pescador
y tenia un surco a lo largo de la cara
como una especie de sonrisa
y tenia un surco a lo largo de la cara
como una especie de sonrisa.."

Sono passati diciottoanni da quando mia madre mi cantava questa canzone, la sera per farmi addormentare..ed oggi, quando la ascolto, mi ricordo del profumo del mandorlo che entrava in casa e la mano di mia madre che mi accarezzava i capelli...
Han pasado dieciocho anos desde cuando mi madre me cantaba esta cancion, la noche para que me durmiera..y hoy, cada vez que la escucho, me recuerdo del olor del almendro que entraba en mi casa y el toco de la mano de mi madre sobre mis cabellos...

Foto: Sebastiao Salgado

8 commenti:

Unknown ha detto...

Tenías razón... es preciosa la foto y la canción...

Disculpa lo escueto de mi post... es que el lunes en la tarde un incendio destruyó la casa en que vivo en Valdivia... eso pasó...

Luego nos leemos más tranquilos...

apepam ha detto...

Bellissima, non la conoscevo...
E tu kiki? Hai le ossa di vetro?
1bacio
bzzz

Anonimo ha detto...

Hola,
Grazie per essere inciampata nel mio piccolo Blog. Il tuo è davvero carino e il titolo mi ricorda uno dei Film che non smetterei mai di guardare... è da poco che ho deciso di imparare lo spagnolo, leggendo il tuo blog mi è anche utile per quello ;)

See you soon,

/M.

KikiPetite ha detto...

Per ApePam:
..se ho "le ossa di vetro"??Mmm.
Ho imparato anche io la "lezione"..se non avessi saltato ad occhi chiusi in questo buio, sarei rimasta in una luce che avrei visto solo io e le mie ossa, sì, sarebbero rimaste di vetro..sto cercando, con fatica, di avere le ossa belle come cristallo trasparente e forti come l'acciaio, affinchè, in quel salto io possa farmi meno male..

KikiPetite ha detto...

Para Ti, Girondo:

Pienso en ti y lo siento muchisimo.

Animo chico, animo..

:*

Unknown ha detto...

Saber q cuento con el apoyo anímico tuyo y de muchos me da fuerzas para salir adelante más rápido...

Gracias...

sc1ll4 ha detto...

Bellissima canzone che ci insegna ad amare tutti indipendentemente da chi sono e/o cosa fanno. L'ultimo gesto di un uomo prima di assopirsi al tramonto. Ti lascio un'altra canzone che parla di un pescatore, dell'amore e del tradimento (o meglio della tenzione).
Ciao :*

"Pierangelo Bertoli
Pescatore

Getta le tue reti
buona pesca ci sarà
e canta le tue canzoni
che burrasca calmerà
pensa pensa al tuo bambino
al saluto che ti mandò
e tua moglie sveglia di buon mattino
con Dio di te parlò
con Dio di te parlò
Dimmi dimmi mio Signore
dimmi che tornerà
l'uomo mio difendi dal mare
dai pericoli che troverà
troppo giovane son io
ed il nero è un triste colore
la mia pelle bianca e profumata
ha bisogno di carezze ancora
ha bisogno di carezze ora
Pesca forza tira pescatore
pesca e non ti fermare
poco pesce nella rete
lunghi giorni in mezzo al mare
mare che non ti ha mai dato tanto
mare che fa bestemmiare
quando la sua furia diventa grande
e la sua onda è un gigante
la sua onda è un gigante
Dimmi dimmi mio Signore
dimmi se tornerà
quell'uomo che sento meno mio
ed un altro mi sorride già
scaccialo dalla mia mente
non indurmi nel peccato
un brivido sento quando mi guarda
e una rosa egli mi ha dato
una rosa lui mi ha dato
Rosa rossa pegno di amore
rosa rossa malaspina
nel silenzio della notte ora
la mia bocca gli è vicina
no per Dio non farlo tornare
dillo tu al mare
è troppo forte questa catena
io non la voglio spezzare
io non la voglio spezzare
Pesca forza tira pescatore
pesca non ti fermare
anche quando l'onda ti solleva forte
e ti toglie dal tuo pensare
e ti spazza via come foglia al vento
che vien voglia di lasciarsi andare
più leggero nel suo abbraccio forte
ma è così cattiva poi la morte
è così cattiva poi la morte
Dimmi dimmi mio Signore
dimmi che tornerà
quell'uomo che sento l'uomo mio
quell'uomo che non saprà
che non saprà di me,
di lui e delle sue promesse vane
di una rosa rossa qui tra le mie dita
di una storia nata già finita
di una storia nata già finita
Pesca forza tira pescatore
pesca non ti fermare
poco pesce nella rete
lunghi giorni in mezzo al mare
mare che non ti ha mai dato tanto
mare che fa bestemmiare
e si placa e tace senza resa
e ti aspetta per ricominciare
e ti aspetta per ricominciare"

apepam ha detto...

Io le ho frantumate le mie ossa di vetro, come succede per i bicchieri infrangibili, tanti piccoli pezzi.
Ora non so di che materiale siano, forti e fragili insieme, si rigenerano ad ogni colpo.
Bello il cristallo, nelle sue trasparenze, si ritrova la luce.
Farsi meno male....non so, io punto sul riuscire a rialzarmi, sempre, qualsiasi tipo di male sia.
Allora... a presto kiki :)