Gli scatoloni sono vuoti, pronti per essere riempiti.
I cuscini rossi e bianchi, che fanno pendant con le sedie. Il comodino dell'Ikea, montato all'una e mezza di notte, mentre io mangiavo la nutella col cucchiaio e tu cercavi le viti sotto il letto. Le tazzine di tutti i colori, i bicchieri biancopachi che mi piacevano tanto, il forno a microonde che ormai lo sai pure tu che le onde non funzionano più, ma lo tieni per ricordo, lo strofinaccio appeso al mobile di fianco al lavandino. La lampada costosa, la libreria piena di oggettini semi-utili. L'armadio è aperto, una felpa a righe - verdi e bianche - è appesa col cappuccio all'anta.
Le scarpe sotto l'asse da stiro di cui io non saprò mai che farmene. Le marmellate di tua madre, così buone, tutte da spalmare sul pane appena fatto.
Bisogna tirar fuori il vecchio lampadario della proprietaria e rimontarlo. Ricordi com'era brutto ed impolverato il primo giorno?. Niente a che vedere con quello che ti ho fatto comprare io. Sì, lo so. Ti ho fatto montare anche quello, di notte, ma se ricordi bene, la nutella era finita ed io ero tutt'intenta a reggerti per le caviglie, perchè avevo paura che tu potessi scivolare dalla scrivania.
Che bella luce faceva quel lampadario moderno.
Si rifletteva sul vetro della finestra. Le tende rosse da cui s'intravedeva sbuffare la canna fumaria del camino del vicino.
Oggi si staccano dal muro i posters anarchici, quello di Salvador Allende e i visi che sanno d'amore e di forza tutta al femminile. Le tazzine si avvolgono nella carta, con cura ed amore, nemmeno fossero bimbi in fasce. Le magliette si piegano su loro stesse, un pò tristi per dover cambiare un'altra volta ripiano. L'asse da stiro sa che verrà tirato fuori solo in qualche giorno speciale, per far festa insieme a qualche camicia stropicciata.
Si parte e s'arriva. Non si fa in tempo ad arrivare che già si riparte ed allora altri scatoloni. Ed un altro trasloco. Ed un altro armadio. Ed altri ripiani. Ed un'altra doccia. Bisognerà comprare un tappetino antiscivolo, prima che ci si rompa l'osso del collo. Ed un grattuggia parmigiano, che quello, lo sai, non manca mai.
Vorrei che tu avessi staccato, solo oggi, tutti i miei post-it. Ricordi? Quelli su cui ti avevo scritto " E perchè?". Al rientro, vedendo la parete tappezzata di giallo, scoppiasti in una fragorosa risata ed io fui felice come una liceale. Quello che ancora non sai è che scivolai per farlo. Scivolai perchè salii sulla spalliera del letto, persi l'equilibrio e finii con il sedere per terra. Risi come una stupida da sola, piegata su me stessa, reggendomi con una mano la schiena dolorante.
Ma ero così fiera di me e dei miei "perchè" a cui non sapevo dare una risposta.
Tuttora mi chiedo il perchè di molte cose. Mi chiedo perchè sono qui a pensarti e mi chiedo perchè avrei voluto aiutarti ad avvolgere, ancora oggi, quelle tazzine. A questi perchè una risposta non c'è.
C'è solo quel sapore di nutella sotto la lingua e quel ricordo di felicità che m'attraversa sotto la pelle.
On air: "I don't know what i can save you from" - Kings Of Convenience.
10 commenti:
Tu leggi me, io leggo te, ci ritroviamo in noi stessi. Mi sento vicino a te. Sento che la polvere adagiata su quel lampadario è la stessa che si è posata sugli oggetti del mio passato. Quegli oggetti che hanno, in qualche modo, una vita propria, richiamano odori e sapori e colori di un momento. Talvolta è necessario imballare ogni cosa e chiuderla in una scatola, senza sapere se mai la riapriremo... e non sempre c'è risposta ai nostri perché. Tuttavia continuiamo a domandarcelo... e pazienza, bisogna guardare alle nuove cose, nuovi oggetti e nuove lampade, nuovi ripiani, come dici tu. Anche se staccare i ricordi non è come togliere le puntine da un poster appeso al muro... ma vedremo lo stesso cosa è rimasto sotto e ci ricorderemo di che colore è l'intonaco.
Un abbraccio fortesentire
Ady
Cara Kiki, che bello cercare tra le tue parole, scivolare tra le righe e raggomitolarsi per un attimo nel tuo mondo.
Anche per me è tempo di case avvolte nella carta di giornale. E’ tempo di ricordi impolverati, di stoviglie scelte con cura, di quadri che cambiano posto.
“Case nelle valigie”, come dice una canzone che mi fa commuovere. Ci sono state tante case nelle valigie, per me. E nelle valigie ho riposto anche sogni, immaginazione, futuri possibili.
Ora però, che sarebbe giunto il momento di tirar fuori “quella” casa, rimasta piegata come una maglietta proprio sul fondo, i sogni non ci sono più e il futuro, prima limpido come una bella giornata, si è tutto offuscato e gli occhi faticano a guardarlo.
E così, si tengono in mano vecchi oggetti, si svuotano e si riempiono scatole, si sceglie cosa conservare, si fa nuovo spazio. “Nell’illusione di rimaterializzare…”
Un abbraccio,
Manu
@Ady: posseggo una (anzi, varie) scatola dove c'è racchiusa un'intera vita dentro. Ormai non ricordo nemmeno più il contenuto. Credo ci sia di tutto e di più, dagli scontrini dei ristoranti di NewYork, ai nastri che si attaccano alla valigia in aereoporto, ai biglietti della metro d Parigi di sette anni fa.. cartoline, nastrini di pacchetti, foto tagliate.. un mondo. Ogni volta che riapro quelle scatole il vento che arriva dal passato mi porta profumi e colori che non hanno perso la fragranza e la brillantezza del passato. Ah, i ricordi. Sospiro e sorrido per questa nostalgia che m'invade.
Ti abbraccio.
@Manu: cara Manu, personalmente non ho ancora riempito nessuno scatolone. L'ho visto fare ad altri, a volte, con un pò d "invidia". Forse per questa continua ricerca d'evasione che ho, per la voglia d'indipendenza fisica e mentale dalla famiglia.. ma poi, guardando gli altri mi sono resa conto della fatica che comportano gli spostamenti. Non tanto fisica, quanto emozionale. Ogni scatolone, un ricordo. Ogni muro che si svuota, un poster, una foto da staccare, un pò d'amarezza. Ma poi c'è la gioia di riempire di cose inutili un'altra casa, un altro muro dove attaccare altri pezzi di storia, tutta da costruire, da inventare. Non perdere mai la voglia di sognare, e di guardare al futuro anche se spesso è offuscato perchè incerto. Le certezze, arrivano, quando meno te l'aspetti.
Un bacio cara Manu.
In punta di piedi entro in questo splendido racconto di vita, spero di non disturbare troppo questo ricordo dall'odore di crema alla nocciola e cioccolato, questa delizia del palato. Ci entro perchè è un posto caldo e bello.
Un bacio
ps
però, che mondo brutto è quello in cui allende deve finire sui poster? :(
dev'essere bello ricordare. io ho il brutto vizio di cancellare tutto, perchè ogni parentesi della mia vita si sempre chiusa male. sentimenti compresi. però, a distanza di anni dev'essere bello avere degli oggetti che ti ricordino di quella che eri. valete.
@Baol: tu, qui, sei sempre il benvenuto. Mi piace sapere che tra le mie stanze ci si possa passeggiare pensando che sia un posto "bello e caldo". Il poster d Allende è questo: http://www.cinemavvenire.it/magazine/pic/2820a2.jpg
Un abbraccio, che sa di marrons caldi.
@Dressel: mia cara, probabilmente io sono il tuo estremo opposto..e non credere che sia un bene così grande. A volte, vorrei riuscire a (non dico cancellare) dimenticare anche solo per un pò qualche esperienza che mi ha segnata negativamente, ma alla fine dei conti, mi rendo conto di quanto noi siamo il frutto di TUTTE le esperienze del passato. Io, per alcune cose, sono RECIDIVA e non c'è niente da fare.. oh, meglio, c'è da fare e come!.
Comunque, c'è sempre tempo per avere ricordi..senza di loro noi saremmo vuoti ed io non credo, per le cose che mi scrivi, che tu lo sia..I "vizi" si possono abbandonare.
Un abbraccio.
a volte mi capita di dimenticare le cose più importanti e magari di ricordarmi le cose più sciocche e apparentemente prive di senso. ad esempio mi rimane impresso il modo in cui una persona preferisce la pizza o l'odore dei capelli di qualcun'altro in una determinata situazione. Ma del resto Cyrano colpisce Rossana dicendole, tra le altre meravigliose cose, che ricorda il giorno in cui lei ha cambiato acconciatura: "come un altro sole era la tua capigliatura". Non so perchè, ma ho l'impressione che lei sia stata conquistata da questa cosa più che dalle altre belle parole. e forse lo sarei anch'io. "cosa ti resterà di me?" chiese il piccolo principe. "L'odore del grano" rispose la volpe
è impressionante, kiki, come mi ritrovo in quello che scrivi.
mi sono venuti in mente i miei di traslochi, e come gli oggetti erano carichi di ricordi, e come andarsene eraa sì l'inizio di qualcosa, ma dentro sentivi pesante che era comunque la fine di qualcosa.
sentivi che dentro di te qualcosa voleva fare i bilanci, e qualcosa voleva rimanere.
forse incartare le tazzine è un gesto che ha un che di spirituale.
grazie
@Dressel: l'hai detto tu stessa "apparentemente" prive di senso. Tutto ha un senso. Anch'io sono attaccata a ricordi che per gli altri potrebbero essere senza senso ed invece a me parlano e raccontano mille particolari..Il piccolo principe io l'ho avuto tra le dita fino a poco fa.. ma non è detto che Lui non torni..
@Marco: Bello sentire tutte queste voci che s'incontrano in questo mio piccolo mondo fatto di ricordi, colori e suoni. Bello leggere di voi e capire quanto siamo simili in molte cose, tutti noi. Grazie, a te.
sai kiki? non mi domando nemmeno più se lui tornerà. l'unica cosa che so è che non tornerò io. ricordi quel discorso sulle spine? come dire? mi manco molto. mi manca l'energia che sentivo dentro di me ogni volta che aprivo gli occhi la mattina, mi mancano i sogni ad occhi aperti che facevo su una realtà che sembrava più bella di qulsiasi sogno. sembrava. prima o poi bisogna fare i conti con la perdita dell'innocenza. ed è triste.
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