Il tempo è una stoffa, di velluto rosso cangiante. La taglio in piccoli lembi, la cucio senza alcuna cognizione. Nessun ditale a proteggermi l'indice, il filo che uso è di un altro colore, ma, in fondo, non m'importa. Lo scucio dove mi sembra che la stoffa tiri un pò. Ecco!. Ora mi piace, così. Unisco i piedi, alzo le braccia verso il soffitto, come se dovessi tuffarmi verso l'alto, sfidando le leggi gravitazionali. Lo indosso questo tempo, lentamente. Il velluto accarezza la mia schiena nuda e la sottile peluria bionda dietro il collo, al contatto con quella morbida consistenza, s'elettrizza insieme ai capelli.
Questo tempo lo sento addosso, come un abito. A volte mi soffoca, mi stringe alla gola come mano grande e ferma; le Ore sono gelose dei Minuti. Altre volte, invece, mi lascia libera di correre, scalza, su terreni ancora inesplorati, mi dà la possibilità di ascoltare la tua voce che candidamente svela, con un ritmo tutto suo, il tuo nome. Ti sorrido quando tu non mi vedi, seduta a terra, incrociando le gambe e tirando, fin sopra le ginocchia, la sottana. Quando ti vedo arrivare, mi alzo, prendo tra le dita gli angoli della gonna, come facevano le dame dell'ottocento e mi inchino, delicatamente, e mentre tengo gli occhi bassi sul pavimento, un ingenuo sorriso s'apre sulle labbra leggermente rosate.
La notte, quando mi svesto, rimango nuda a fissare la mia pelle bianca come latte. I capelli sciolti sulle spalle, sembrano miele. Nuda e sola coi miei errori, appendo il tempo ad una stampella, con la voglia, l'indomani, di cucire un tempo nuovo.
Questo tempo lo sento addosso, come un abito. A volte mi soffoca, mi stringe alla gola come mano grande e ferma; le Ore sono gelose dei Minuti. Altre volte, invece, mi lascia libera di correre, scalza, su terreni ancora inesplorati, mi dà la possibilità di ascoltare la tua voce che candidamente svela, con un ritmo tutto suo, il tuo nome. Ti sorrido quando tu non mi vedi, seduta a terra, incrociando le gambe e tirando, fin sopra le ginocchia, la sottana. Quando ti vedo arrivare, mi alzo, prendo tra le dita gli angoli della gonna, come facevano le dame dell'ottocento e mi inchino, delicatamente, e mentre tengo gli occhi bassi sul pavimento, un ingenuo sorriso s'apre sulle labbra leggermente rosate.
La notte, quando mi svesto, rimango nuda a fissare la mia pelle bianca come latte. I capelli sciolti sulle spalle, sembrano miele. Nuda e sola coi miei errori, appendo il tempo ad una stampella, con la voglia, l'indomani, di cucire un tempo nuovo.
On air: "Fuori dalla Notte" - Ludovico Einaudi.
7 commenti:
Non ci sono parole...spero di conoscerti un giorno.
che bello...io non riesco a uscire dall'ottica secondo la quale il mio tempo ce l'ho cucito addosso da quando sono nata e non posso fare niente per cambiarlo. un bacione!
Sarà l'improbabile equilibrio delle tue parole, oppure l'instabile equilibrio del tempo. O, chissà, saranno le note pennellate di Einaudi ma, in questo momento, mi sto godendo il calore radioattivo di quello che hai scritto. Mi sento in bilico. Davvero. Equilibrista su un filo di dolce esistenzialismo e di tempo che passa. Perché il tempo, lui, ha tutto il tempo. Siamo noi che ce lo dobbiamo giocare, inventare, creare, assennare, dire, fare, baciare, lettera e testamento. La notte, quando mi svesto, rimango nudo a fissare questo corpo che non esiste. Perché domani sarà diverso, tra vent'anni ancora più diverso e, tra 100, non sarà più. Resterà l'anima di chi avrà un'anima per ricordarmi. Il tempo? Resterà anche quello, certo. Magari anche le note scolpite da Einaudi. Anche fuori dalla notte. Di note.
Ancora commosso. Ringrazio. Te e quel Dio (quello di turno, il giorno in cui sei nata) che ti ha dato tanta sensibilità.
Non sarà la politica, né la chiesa. Sarà la sensibilità, quella che oggi viene valutata zero, a salvarci, un giorno.
Io punto sempre tutto, sugli zero. Sono gli unici che hanno la possibilità di diventare 1. O 100.
Cara Petite Kiki, sei sempre favolosa!
Un abbraccio e l'augurio di mantenere intatto quello che sei, ora.
Ciao!
Io sempre più spesso mi sento come se il tempo me lo cucisse un sarto che lo fa apposta ad usare una misura di meno :(
Mi sento bene leggendo queste tue parole, parole che sanno di cambiamento e possibilità.
Spesso ci si chiede se sia possibile cambiare il mondo e illuminarlo un pochino.
Ma se un cuore può generare queste parole...una speranza c'è.
Ti auguro di essere sempre cosi sensibile, di creare te stessa con le parole, di tessere, cucire e ricucire.
Dare emozioni non è da tutti..e tu stasera le hai date a me.
In questa serata romana in cui ul cielo terso e l'aria fredda profuno di violini.
Hai visto Roma?
Aspetta il suo tempo...
@Fiolla: ..gli incontri accadono quando meno ce l'aspettiamo. ;)
@Dressel: ma Giulia!!Su questo non sono d'accordo con te..il tempo davvero credo sia come un abito. E' nelle tue mani! basta saperlo adattare alle proprie misure ed esigenze..sono sicura che se lo guardi così, capirai cosa intendo. bacio*
@Digito Ergo Sum: ecco. Bene. Mentre leggevo il tuo commento, immaginavo questo momento. Il momento in cui ti avrei risposto. Imbarazzata, felice per queste tue parole. C'è chi pensa che nei commenti dei bloggers ci sia falsità ed ipocrisia. Io credo il contrario. Credo che quello che scriviamo sia veramente sentito, dai complimenti alle critiche. Entrambi sempre ben accetti. Queste tue splendide parole mi hanno lasciata per qualche minuto con gli occhi incollati allo schermo, quasi ipnotizzata. Non è un commento, il tuo. E' un post! bellissimo. Non ho altre parole. Corro a linkarti tra i miei mondi paralleli, così da non perdere le tue tracce in quel di Lugano ;)
Un timido(ma sincero) abbraccio.
@DamaVerde: vengo spesso nel tuo spazio verde, anche se non ho sempre il tempo di lasciare un segno. Ogni tuo post è colto (nel duplice senso di dotto e di preso), imparo cose che ancora non sapevo e ne ricordo altre che pensavo d'aver dimenticato. Grazie, a te. Un bacio.
@Baol: ..come ho già detto a Dressel, credo che il sarto siamo noi! Bisogna tagliare nei posti giusti, creare spacchi e cuciture adeguate e vedrai che..sembrerà tutto più "comodo". ^.^
@Rain: come ci capiamo io e te. Tra una riga e l'altra. Tra un silenzio ed un battito di dita sulla tastiera. Hai capito tu. Mi hai capita ed ascoltata. Questo tempo mi sta facendo aprire le ali. Spero di riuscire ad arrivare sempre più in alto e di incontrarti da qualche parte. Inaspettatamente. Ti bacio.
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