Solo dodici minuti, per lasciare la presa. Dodici minuti per mangiare le pause dell'indecisione, per recidere ogni dubbio. Dodici minuti e qualche secondo per spazzare via tutto il bello e tutto il brutto. Per cancellare il tuo viso, per grattarlo via dalla memoria. Dodici minuti, così poco tempo! La voce mi tradisce, si rompe in pianto. La donna prende il sopravvento, si fa forza, schiarendosi la voce. I sentimenti, tutti in fila, si tengono per mano. Anche la rabbia e l'incomprensione. Ci sono tutti, nessuno escluso. Quest'amore. Dio! Quest'amore, così incompreso, così difficile da capire, da spiegare a parole, a chi, un amore così non ce l'ha mai avuto.
La ragione prende il sopravvento. Allora tutto è chiaro: Tu non sei Nino, Io non sono Amelie. Non vivo a Montmartre, io. Vivo in una città dove la gente muore - di notte - per strada, perchè fuori è freddo. Si prova a venirsi incontro, ma quando la montagna è troppo alta e lassù c'è troppo ossigeno, non ce la faccio a trattenere il fiato. Sono un pesce, con la bocca aperta e gli occhi grandi. Sono un pesce appena pescato. Mi dimeno, sbatto la coda, ma so quale sarà la mia fine. Sto morendo, questo sentimento sta morendo. Non c'è nulla che io possa fare, non più. Tolgo l'armatura delle crociate e rimango nuda coi miei pensieri. Non ci sono ricordi, non ora. La mia mente smette di viaggiare nel passato. Guarda a quel che sarà domani, quel domani così incerto nonostante il cielo sia sempre più blu. Un domani senza nome e senza odori. Un presente su cui mi arrampico, a testa in giù, senza risposte. Le domande si asciugheranno, come i miei occhi.
Sono funambola in questa vita. Prendete pure posto, senza numero. Lo spettacolo è appena iniziato. Piroetterò, cadrò, mi farò male, sorriderò, e mi rialzerò.
Dodici minuti per dirsi addio.
Allora io, elefante stanco, chiudo la porta, m'imballo il cuore, aspettando che questo sole secchi sangue e lacrime.
On air: "L'Orologio degli Dei" - G. Allevi.
Foto: "Spider" di WordsforSnow.
La ragione prende il sopravvento. Allora tutto è chiaro: Tu non sei Nino, Io non sono Amelie. Non vivo a Montmartre, io. Vivo in una città dove la gente muore - di notte - per strada, perchè fuori è freddo. Si prova a venirsi incontro, ma quando la montagna è troppo alta e lassù c'è troppo ossigeno, non ce la faccio a trattenere il fiato. Sono un pesce, con la bocca aperta e gli occhi grandi. Sono un pesce appena pescato. Mi dimeno, sbatto la coda, ma so quale sarà la mia fine. Sto morendo, questo sentimento sta morendo. Non c'è nulla che io possa fare, non più. Tolgo l'armatura delle crociate e rimango nuda coi miei pensieri. Non ci sono ricordi, non ora. La mia mente smette di viaggiare nel passato. Guarda a quel che sarà domani, quel domani così incerto nonostante il cielo sia sempre più blu. Un domani senza nome e senza odori. Un presente su cui mi arrampico, a testa in giù, senza risposte. Le domande si asciugheranno, come i miei occhi.
Sono funambola in questa vita. Prendete pure posto, senza numero. Lo spettacolo è appena iniziato. Piroetterò, cadrò, mi farò male, sorriderò, e mi rialzerò.
Dodici minuti per dirsi addio.
Allora io, elefante stanco, chiudo la porta, m'imballo il cuore, aspettando che questo sole secchi sangue e lacrime.
On air: "L'Orologio degli Dei" - G. Allevi.
Foto: "Spider" di WordsforSnow.
26 commenti:
Mica lo so se siamo tutti funaNboli, di certo però, su qualche corda,
ci siamo già avventurati, col nostro bell'equilibrio iNprobabile.
Che c'abbiamo il cuore sventrato dalle visioni asettiche e distorte
dei nostri aguzzini e che siamo stati tutti aguzzini a nostra volta.
Ma imballare il cuore mai e poi mai. Sempre aperto, nudo e ricettivo,
perché questo è il suo ruolo. Come quello delle braccia è abbracciarti.
Le tue parole, come sempre, sono carezze in un giorno di sole e neve nel cuore. Il cuore, qualcuno, IO, lo "disimballerò", quando sentirò che è arrivato il momento di farlo. Pour l'instant, merci. Juste ça.
Un dolore, una delusione,possono spezzare un cuore,farlo in mille pezzi,ma "imballarlo", mai.Non alla tua età...Apri le braccia,mettici tutto il tempo che vuoi e spicca il volo!"elefante stanco"? ma se sei una farfalla!Con l'inevitabile amore di sempre,per sempre!
Penelope.
La vita è come un circo e a fasi alterne siamo acrobati, illusionisti, domatori e pagliacci.
Un bacio
questo post. una piccola fitta nello stomaco. se avessi letto il vecchio blog capiresti perchè. nell'ultimo periodo si era riempito di personaggi da circo. a partire dal funambolo a finire con l'illusionista.
io mi son sempre definita funambola. e sorrido nel leggerti così. ma ti vedo come una funambola aggraziata, non come un elefante stanco. nonostante le dure prove, una che sa destreggiarsi bene su quel filo. in quel vuoto di certezze nell'aria che circonda i sogni.
kiki..quel desiderio di 'imballarsi il cuore'..sei proprio sicura che sarai tu a decidere quando strappar via carta cartoni polistirolo e cellophane?
un bacino petite.. :)*
ps.se non la conosci..listen to 'il funambolo' de i ratti della sabina..
Capita di sentirsi così, un elefante stanco. E vorresti davvero imballarti il cuore, chiuderlo in una camera stagna. Capita quando provi un dolore così forte che ti fa guardare il soffitto per cacciare indietro le lacrime, che ti fa capire la vanità del mondo, che ti fa sembrare tutto senza senso.
Ma poi ce la si fa a rialzare la testa, e se per farlo serve una pausa va bene. Prenditi il tuo tempo, e rinasci. Rinasci farfalla, leggera come tu sai essere.
Che dire? In un contesto in cui tutti cercano di darti forza, con affetto con la voglia di farti capire che è solo un momento che dovrà passare.. sarei una corda stonata. Leggo qualcosa di troppo simile a quello che provo adesso, troppa la voglia di imballare tutto (e, ci aggiungo, dargli fuoco una volta per tutte).
Beh non dico niente allora
Però ti abbraccio
ire
se è il momento di imballare il cuore, allora lo si imballi. Perché è così che dev'essere. Perché è giusto provare anche questo. Poi, come dici tu, arriverà il sole. Che seccherà sangue e lacrime, ma illuminerà anche la strada. E il panorama attorno. E, con la primavera, forse ti verrà voglia di fare come i germoglie: sbocciare a nuova vita. Disimballare il cuore. Per rifiorire. Perché la vita è un paesaggio collinare. Non è una pianura... un abbraccio, lungo dodici minuti...
anch'io mi imballo il cuore. lo voglio blindato
la danza sottile tra sogno e realtà... e comunque fuori si muore di freddo
@Penelope: il tuo Amore è l'unico di cui io possa fidarmi, lo so. Sarà acqua per quel pesce che sta morendo. Grazie, ti amo. E lo sai.
@Baol: ..pagliacci. E' quello che mi sento io, oggi. Mi manca il naso rosso.. cerco di ridere, ma proprio non ci riesco, e se lo faccio è una risata isterica. ma qui si DEVE ESSERE OTTIMISTI. E passerà, vero??? Baciu.
@S1: carta, cartone, cellophane, polistirolo, mi soffocano. Non sono sicura di niente e soprattutto di nessuno! Le delusioni inaspettate ti danno uno schiaffo in pieno viso mentre tu porgevi la guancia per avere un bacio. La rabbia è tanta, ma passerà, come quest'inverno è già finito. Così. Senza che io me ne accorga. Roma s'aprirà in tutto il suo splendore, presto. La song ora me la scarico. Grazie.. t'abbraccio.
@Faith: tu e Penelope, sapete che sotto la pelle dura dell'elefante si nasconde una piccola farfalla? Voi lo sapete e.. vorrei saperlo anch'io! Grazie piccolafede. Grazie, di cuore. Abbracciami, presto! ;)
@Instanbul: non ci sono parole giuste o sbagliate. corde intonate o stonate. ci sono solo le parole e l'affetto che si nasconde dietro esse. se stai provando quello che provo io.. rimango in silenzio e ti guardo da lontano mandandoti tutta la forza che posseggo affinchè anche per te questo periodo passi in fretta. Un abbraccio, grande.
@Pmor: innanzitutto, grazie. per queste belle parole. Ricambio quell'abbraccio che è molto più lungo di soli dodici minuti.. la vita non è una pianura...hai ragione.
@Dressel: ..imballiamo. balliamo. sballiamo. basta che facciamo qualcosa Giuliaaaaaaaa!
@Mauro: su questa tua frase, sto riflettendo... quando capirò, ti risponderò. Mi prendo tempo. ;)
A volte credo bisognerebbbe seguire il consiglio di una persona che conoscevo tanto tempo fa: andare ad urlare su una montagna, uscire di sè, espandere tutti i fremiti e le intemperanze del cuore in un urlo fragoroso che riempia la vallata. Non sentirti imballata, apri gli occhi e lascia che almeno questa città ti entri dentro con i suoi odori, la sua vita. Non è montmartre, ma è casa tua. Supererai tutto, ed io voglio guardarti negli occhi per dirtelo. La tigre che tengo racchiusa in gabbia a volte fa qualche sortita terribile, ma sto imparando a controllarla e ad indirizzarla verso corse interminabili tra le piante verdi di cui lei stessa non ha più memoria.
Il cielo è sempre più limpido, l' erba non è mai stata così verde. Lasciamo che il temporale passi, ci bagni, che i tuoni ci sorprendano ma non ci atterrino.
Ti voglio bene.
A.
@Andrea: le tue parole asciugano le mie lacrime stamattina. Le prendo come una bimba prende una caramella. Urliamo Andre, andiamo! Stamattina mi sento più grande, e cerco di trattenere la forza tra le mani, per non lasciare che essa mi abbandoni. Stringo i denti e mi dico che tutto è esperienza, che il perdono avuto e concesso sia un dono, grande.
Ci guarderemo, negli occhi, ed anche senza proferir parola alcuna, ci capiremo. Lo so.
Ti voglio bene, anch'io.
C.
Elefante stanco non aver paura di cadere, ma pensa solo a rialzarti. Capita di soffrire di sbucciarsi un ginocchio, ma è tutta esperienza che ti farà grande, che ti aiuterà nei momenti difficli...
Spesso mi sono chiesto perchè soffrire, ma adesso mi rendo conto che nella sofferenza si nasconde un'opportunità per un nuovo domani dove sarai sempre più protagnista del tuo presente...
In questi momenti si cresce e si prende consapevolezza di chi siamo sono momenti intimi e delicati di uno spettacolo appena iniziato!
Le domande sono più importanti delle risposte...
Salut
@Ganassa: .."momenti intimi e delicati" hai ragione. Forse farei bene a scrivere le mie sensazioni su un diario e a chiuderlo in un cassetto ma così facendo, mi precluderei parole, le vostre, ricche di significato, parole che puntano dritto al cuore. Grazie, a te, per leggere di quest'elefante stanco che farfalla vuole diventare, presto.
C.
Dolce Kiki...
"se pesco chi un giorno ha detto
che il tempo è un gran dottore
lo lego a un sasso stretto stretto
e poi lo butto in fondo al mare..."
Forse non servirà aspettare dodici minuti, o dodici giorni... non pensare al tempo come a una cura miracolosa, il tempo ci inganna e ci trastulla nella malinconia e nella nostalgia. Rialzati, presto, guarda verso l'alto e alle stelle che ti guidano ogni notte, quelle che ti fanno parlare, che danno voce alla tua anima. Avrai più forza, e ti sentirai meno sola. The Show Must Go On, Kiki. Un bacio sulla fronte tua luminosa
Ady
@Ady: caro ragazzo.. voglio solo dirti che sarebbe una gioia per me incontrarti. spero che si possa realizzare, spero presto, davvero. Grazie, col cuore. Je t'embrasse tendrement petit.
Beh... speriamo che possa succedere presto... originariamente non sarei nemmeno troppo lontano da Roma, solo che poi sono scappato a Milano eheh :)
bisous
Quanti siete! Tante persone hanno commentato in tuo post.
Sicuramente col passare dei giorni e poi dei mesi le cose andranno meglio e riuscirai a strappare qualche foglio del cellophane che avvolge il tuo cuore, ma poi, d’improvviso, avverrà qualcosa che ti amareggerà nuovamente. I ricordi, specie quelli dolorosi, a volte riaffiorano in superficie come pesci morti. “Il tempo ci inganna e ci trastulla nella malinconia e nella nostalgia” ha detto Ady. Lo condivido. Questi momenti però saranno ogni volta meno frequenti e il dolore avrà un’intensità via via decrescente. D’improvviso ti renderai conto di esserti lasciata tutto dietro le spalle.
Sei caduta e ti sei sbucciata un ginocchio, fa male, lo so bene, giovane farfalla. Ma guarda quanti amici ti si sono fatti intorno per incoraggiarti a rialzarti. In quanti si sono preoccupati per te.
In un film con Tom Hanks una bambina bionda gridava al suo amico: “Corri Forrest, corri!”. Adesso sono io a dirlo a te. Corri Kiki, corri! Non ti fermare.
A.
Hola Petite...he llegado aquí dando saltos por los blogs, jejje
vengo de Japón, descanso aquí un poquito y después no se donde me deparará el viaje.
Bisous petite
nelle tue vere e nude parole.. impossibile nascondere la voglia di mandarti un abbraccio..
davanti a Te ci sono solo obiettivi.. raggiungi quelli e la farfalla si alzerà in volo.. ;)
Tu sei una piccola funambola che su quel filo sa danzare..
Ti voglio bene.
Io qui ci sono finita per caso...
cercando foto su internet.
Il tuo blog me lo sono letto praticamente tutto e tutto d'un fiato ed ora, maccchisssamaiperqualediavolodiragione ho gli occhi che grondano lacrime.
Non c'entra specificatamente con questo post in particolare...
più con quello della nutella e del lampadario e poi indietro, sempre più indietro...
Ti odio e ti ringrazio.
Nello stesso momento.
Amelimenlina
@GoldMund: questi venti commenti sono venti fili colorati con cui cucio il mio cuore strappato. Tutte queste parole sono un monito d'amore, d'amicizia, d'affetto incondizionato. Non conosco molti degli occhi che mi hanno scritto queste parole che danno forza, eppure io riesco ad andare al di là di quello. Vedo persone che si perdono tra le mie righe, ritrovando qualcosa di se stesse. Parole d'amore le vostre. Allora grazie. Correrò...prometto, guardando sempre avanti.
@El pasajero: bienvenido en mi mundo. Que tu viaje no se pare ni un segundo, que sea siempre rico de experiencias, que te lleve donde tu no te esperas de llegar. Un abrazo desde la lejana Italia.
@Kprinces: amica delle mie parole, grazie ancora una volta.. porterò in volo, quando ci riuscirò, il vostro pensiero.
@Ape: in punta di piedi, rimango in equilibrio. Passo dopo passo arriverò alla piattaforma per scendere a terra.. quel bene.. lo sento.
@Anonima: .. che dai tuoi occhi siano grondate lacrime, me ne dispiaccio. Ti ringrazio del tuo odio, ma odio essere ringraziata.
Hermoso. Y la música de piano es genial para recorrer tu espacio.
Saludos...
@Angel: me gustaria tener tiempo para traducir todo lo que escribo..pero, ahora, no lo tengo y me da mucha pena. Querria que tu pudieras entender lo que digo, de verdad. Alguna dia.. gracias por tu paseo. un abrazo.
Posta un commento