Quanti di noi, nell'arco della loro vita, sono stati accompagnati dalla figura di un maestro?.
Quanto la figura di un maestro ha inciso nelle nostre vite, sulle nostre passioni, sulle nostre insicurezze?.
Ricordo, con esattezza, il profumo della Mia maestra delle elementari. La maestra Carmela. Ho usato il carattere maiuscolo non per errore ma perchè la sentivo davvero Mia, sentivo un'appartenza a questa persona, per me, come una mamma. Si creano spesso dei legami così forti tra l'alunno ed il maestro.. legami che quando, inevitabilmente, prendono altre strade, s'interrompono, come ponti in costruzione. Si sa che ci sarà una prosecuzione al di là del cartello "opere in corso" ma si è consapevoli di dover proseguire la strada del ponte da soli, non potendo più stringere nella propria mano quella dei propri insegnanti.
Questi hanno un compito, che non è solo quello di erudirci ma quello, ancor più importante, di aprirci gli occhi sulla realtà che, per giocoforza, noi non conosciamo ancora, perchè troppo giovani o troppo audaci. I maestri hanno il compito di indirizzarci sulla strada che la loro esperienza ritiene più "giusta".
Ho avuto, nella mia vita, fortuna. Ho incontrato maestri severi ma, quasi sempre, giusti.
Sfortunatamente, però, durante il lungo periodo universitario - che volgerà, spero presto, al termine - non ho avuto la capacità di farmi rapire dalle parole di professori, forse perchè sempre troppo impegnati a correre da uno studio all'altro, da un corridoio di tribunale a quello della facoltà. Nessun contatto umano e interpersonale coi ragazzi in aula. Nessuna presa di coscienza, reale, che di fronte a noi non s'ergevano miti a noi contemporanei bensì persone fatte di carne e di ossa, come noi. Persone con le loro fragilità e con le loro paturnie, professori che, probabilmente, all'età nostra sbadigliavano anche loro durante l'ennesima lettura del codice di procedura penale, sfiniti sui banchi dell'aula magna.
Ieri, una rivelazione. Ieri, per la prima volta, la lezione mi ha appassionata. Non ho distolto lo sguardo nemmeno per un attimo dalla veemenza con cui il professore leggeva una sentenza riguardante lo stupro. Per la prima volta, in tutti questi anni, ho provato la passione per ciò che avevo tra le mani, per quel codice che finora mi sembrava solo un mucchio di norme senza vita, senza dinamica nè cuore. Oggi, finalmente, anche se - ahimè - con immenso ritardo, ho capito. Ho compreso che tutto ha un cuore, anche il diritto che sembra così arido, a prima vista.
Ho sfogliato gli articoli con la voglia di capire, di comprendere, con curiosa brama di sapere.
E' stato merito suo. Di quel professore che, in piedi, ha condotto la lezione, con quel suo accento marcatamente siciliano, con quel suo humor che lo contraddistingue. Quel professore che non è mito ma uomo. Dietro le spalle del noto avvocato ho scorto lo studente che è stato. Lui che riesce a condurre al ragionamento noi ragazzi, con delicatezza affronta temi difficili, rispettando il pensiero altrui e toccando con estrema sensibilità i problemi della nostra società, senza paura di dire le cose vere, crude, reali, le "cose nostre".
Sono qui stasera perchè, oggi, mentre tornavo a casa, ho provato lo stesso sentimento che provai per la mia maestra delle elementari. Sono felice, per la prima volta dopo anni, di dire: il Mio professore e di sentirmi alunna, condotta al di là del ponte.
Dovrebbero essercene di più di persone così. Per tutta la passione che c'è in noi e che ancora non conosciamo..
On air: "Fly" - L. Eiunaudi.
Quanto la figura di un maestro ha inciso nelle nostre vite, sulle nostre passioni, sulle nostre insicurezze?.
Ricordo, con esattezza, il profumo della Mia maestra delle elementari. La maestra Carmela. Ho usato il carattere maiuscolo non per errore ma perchè la sentivo davvero Mia, sentivo un'appartenza a questa persona, per me, come una mamma. Si creano spesso dei legami così forti tra l'alunno ed il maestro.. legami che quando, inevitabilmente, prendono altre strade, s'interrompono, come ponti in costruzione. Si sa che ci sarà una prosecuzione al di là del cartello "opere in corso" ma si è consapevoli di dover proseguire la strada del ponte da soli, non potendo più stringere nella propria mano quella dei propri insegnanti.
Questi hanno un compito, che non è solo quello di erudirci ma quello, ancor più importante, di aprirci gli occhi sulla realtà che, per giocoforza, noi non conosciamo ancora, perchè troppo giovani o troppo audaci. I maestri hanno il compito di indirizzarci sulla strada che la loro esperienza ritiene più "giusta".
Ho avuto, nella mia vita, fortuna. Ho incontrato maestri severi ma, quasi sempre, giusti.
Sfortunatamente, però, durante il lungo periodo universitario - che volgerà, spero presto, al termine - non ho avuto la capacità di farmi rapire dalle parole di professori, forse perchè sempre troppo impegnati a correre da uno studio all'altro, da un corridoio di tribunale a quello della facoltà. Nessun contatto umano e interpersonale coi ragazzi in aula. Nessuna presa di coscienza, reale, che di fronte a noi non s'ergevano miti a noi contemporanei bensì persone fatte di carne e di ossa, come noi. Persone con le loro fragilità e con le loro paturnie, professori che, probabilmente, all'età nostra sbadigliavano anche loro durante l'ennesima lettura del codice di procedura penale, sfiniti sui banchi dell'aula magna.
Ieri, una rivelazione. Ieri, per la prima volta, la lezione mi ha appassionata. Non ho distolto lo sguardo nemmeno per un attimo dalla veemenza con cui il professore leggeva una sentenza riguardante lo stupro. Per la prima volta, in tutti questi anni, ho provato la passione per ciò che avevo tra le mani, per quel codice che finora mi sembrava solo un mucchio di norme senza vita, senza dinamica nè cuore. Oggi, finalmente, anche se - ahimè - con immenso ritardo, ho capito. Ho compreso che tutto ha un cuore, anche il diritto che sembra così arido, a prima vista.
Ho sfogliato gli articoli con la voglia di capire, di comprendere, con curiosa brama di sapere.
E' stato merito suo. Di quel professore che, in piedi, ha condotto la lezione, con quel suo accento marcatamente siciliano, con quel suo humor che lo contraddistingue. Quel professore che non è mito ma uomo. Dietro le spalle del noto avvocato ho scorto lo studente che è stato. Lui che riesce a condurre al ragionamento noi ragazzi, con delicatezza affronta temi difficili, rispettando il pensiero altrui e toccando con estrema sensibilità i problemi della nostra società, senza paura di dire le cose vere, crude, reali, le "cose nostre".
Sono qui stasera perchè, oggi, mentre tornavo a casa, ho provato lo stesso sentimento che provai per la mia maestra delle elementari. Sono felice, per la prima volta dopo anni, di dire: il Mio professore e di sentirmi alunna, condotta al di là del ponte.
Dovrebbero essercene di più di persone così. Per tutta la passione che c'è in noi e che ancora non conosciamo..
On air: "Fly" - L. Eiunaudi.
16 commenti:
io mi ricordo che la mia professoressa delle elementari profumava di mela. Si chiamava Rita e aveva la faccia tonda tonda. Sapeva di buono e credo che non la dimenticherò mai:)
Io ricordo la mia maestra Sandra, ero la sua "preferita", la sua cornacchia :) la maestra Francesca che ancora oggi quando mi vede mi stringe forte (che ridere...le scrivevo finte lettere da parte di mio zio ancora non sposato...per farli innamorare).
Poi un giorno lei mi disse "non serve cercare di farmi sposare con tuo zio, io ti vorrò benr per sempre e sarai sempre nel mio cuore".
Un giorno scriverò un post anch'io sui miei insegnanti.
Ti dico solo che hai ragione, l'università è un mondo diverso e mi è capitato poche volte di sentirni Alunna di qualcuno.
Ho appena scoperto il tuo blog...
Davvero delizioso, come ciò che scrivi.
Tornerò a leggerti, e per non dimenticarmene ti linko al volo.
Martin.
Nella vita si incontrano buoni maestri e cattivi maestri...forse è la vita...
Ti invidio per aver trovato di nuovo il gusto in quello che fai...io mi ci sono laureato...ho fatto la pratica...son quasi alla fine...ma di voglia, sinceramente, non ne ho ancora ritrovata :(
Un bacio :*
forse, se sono quasi riuscita a diventare archeologa lo devo agli eccellenti maestri che ho incontrato. professori e persone davvero eccezionali. ci vuole coraggio per intraprendere questa strada così difficile e loro me lo hanno sempre dato.
Si, è davvero bello, accorgersi che qualcuno c'è, che ama quel lavoro, e lo fa per il bene di chi si trova davanti (e anche il suo, certamente).
A me, è capitata poche volte, una fortuna del genere, ma anche se poche, sono stato felice come te, nel vedere l'emozione nelle parole di quegli esseri che troppo spesso si considerano, e sono considerati, troppo distanti da noi. Ma invece no. Ce ne sono, di quelli che ti insegnano. Che ti insegnano altro oltre a quei miliardi di parole che puoi trovare anche sui libri.
E per fortuna, che è così.
Un abbraccio.
Un maestro ce l'ho. Non ce l'ho più ma ce l'ho ancora. È chiaro, no? Quando serve so come parlargli. Mi ha insegnato a vivere oltre. Beh... mi ha dato gli strumenti per vivere oltre, io cerco di usarli. Quando mi perdo, lo "vedo" dissentire con la testa e sorridere. Non mi ha mai giudicato, non mi ha mai sgridato, non mi ha mai deriso. Mai. E io lo adoro. Solo per quello che è.
@Manuela: ..il profumo della maestra Carmela ho scoperto che non lo fanno più. Un pò come quel sentimento che provavo da bambina. Non c'è più. Lei, quando ne sentivo il bisogno, si sostituiva alla mia mamma. Se ci ripenso mi viene da sorridere..
@Rain: piccolaRò..un pò Amelie anche tu allora? ;)
All'università è tutto completamente diverso..ne abbiamo parlato l'altra volta davanti a quel tuo buon caffè. Si cresce e si affrontano tant'altre cose che la vita, da bambini, ci teneva nascoste..quando scriverai, io leggerò. ;*
@Martin: benvenuto! ..grazie. Dove scrivi? Se mi lasci il tuo link, verrò a leggere di te. ;)
@Baol: ..tu commercialista sei? O sbaglio?! Non canto vittoria prima di avere il pezzo di carta in mano..però sì, da qualche giorno ho riscoperto un interesse per quello che studio e credo sia merito di questo professore. Coraggio Baolino! ;*
@Dressel: ..archeologa!Ma che bello!Pensa che l'altra sera ero circondata da 9 archeologi di varie parti del mondo..un siriano, due greci, una spagnola, una macedone..e 4 italiani..tutte persone così interessanti..dovrai unirti anche tu! :)
@Demian: ..una fortuna, già. Un abbraccio, grande.
@DES: ..tutto chiaro. Sto imparando a conoscere il tuo modo di scrivere e di esprimerti e sappi che t'apprezzo, tanto. [Ps. ti leggo sempre anche se non ho mai due secondi per lasciare traccia, volevo dirti che ti sono vicina per la questione dei bimbi e che ti stringo forte forte].
DAVVEROOOOOO? Mi unisco molto volentieri, magari insieme a un certo epigrafista di nostra conoscenza...
@Dressel: sei la benvenuta. Anche il nostro caro epigrafista. Fatti dare il mio numero.. ;*
ma grazie!
ovviamente anche tu puoi chiedere il mio!
Tesoro questa settimana studiamo insieme???
Io sono sulla tesi...devo spiegarti!!!
Torno oggi pomeriggio, e poi devo fare un giro per negozi in cerca dell'abito per l'ultimo dell'anno!
Questo è il mio link:
http://kivincexduto.splinder.com/
Mannaggia, qui non è più possibile collegare nick e link, se non appartenenti a Blogger...
Alla prossima,
Martin.
Anche se studio lettere, ho sempre amato la matematica. Ma alle elementari, la mia maestra di matematica mi diceva: "Sì sei brava...ma sarai sempre la numero due: la numero uno è xxx"...quanto cavolo ci rimanevo male! Ma tanto! Poi dice che uno c'ha i complessi...
Commercialista ancora no...spero presto, però dottore sì (solo che non è quello che volevo fare...ma questa è una storia troppo lunga).
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