Si possono usare le parole più morbide o le più dure, ma quando ti graffiano, rimane - sulla pelle - la crosta.
Sono quella che sono. Quella che hai conosciuto.
Mentre tu ti pungi, io sanguino con te.
Espinas.
Se pueden usar las palabras más suaves o las más duras, pero cuando te rasguñan, te queda – sobre la piel – la postilla.
Yo soy lo que soy. La que tu conociste.
Mientras tú te pinchas, yo sangro contigo.
On air: "I remember" - Damien Rice.
8 commenti:
non è pur vero che le croste fortificano la pelle?e che trovare il coraggio di pungersi un pò è un modo per imparare a difendersi?
bhè, canto..è tanto dire cantante. vorrei tanto cantare più di quanto faccio, ma il tempo è veloce e mi impone diversamente. così ogni volta è come se fosse la prima e l'uragano di emozioni mi travolge. hai ragione, il tempo CI SCANDISCE ma vivere ciò che ci viene offerto intensamente è l'unico modo per sopravvivere.
baci
buona ripresa (con rincorsa):)
bah...le croste fortificano la pelle, ma qundo cadono lasciano la pelle deturpata e tu non dimentichi più cos'è stato a lasciarti quella cicatrice...scusate, è una fase nera...di solito sono molto più ottimista!
@Am: ..le croste non so se fortificano. Quel che è certo è che una volta che ci si è punti sicuramente ci si avvicina alle spine con timore. I graffi che ci facciamo da soli fanno male. Quelli che facciamo fanno doppiamente male..perchè tu che li hai procurati riesci a sentire anche il dolore della persona che li ha ricevuti.
Un bacio a te.
@Dressel: ..non è nera è v-era. Ma..l'ottimismo, sempre con noi.. Nonostante tutte i graffi di questo mondo! La pelle si riemargina, prima che ce ne rendiamo conto. ;)
Ecco.. spine. Solo spine. Mah.
Una volta mi hanno detto che dai cactus nascono dei fiori bellissimi..
Ti abbraccio stretta, sorellina.
questa canzone è bellissima. l'ho messa tempo fa sul mio blog. ho avuto sempre una mezza intenzione di farne un video. quando ci vedremo, chissà. col vento i petali vanno via, in mano lo stelo, che noi stessi reggiamo, che le nostre dita serrano senza dubbi. poi rivolgiamo lo sguardo altrove e per disattenzione ci pungiamo dei voleri altui. la rosa non c'è più. lo stelo ora è inutile.
ti bacio fabri
@Ape: dai cactus (cacta?!Molto cacofonico, però) nascono dei fiori belli, sì. Per ora ci sono le spine, ma sto cercando di limarle, pian piano. Ti stringo Pam.
@Fabri: i petali son caduti a terra, bruciati dal pianto. Rimane lo stelo e tanta amarezza. Ma dello stelo non so che farmene. Tenterò di lasciarmelo cadere dalle mani.. ti ri.bacio.
Da piccolo, nonostante cadessi in continuazione( dalla bici, dagli alberi, dalle altalene), nonostante le molteplici feritelle e croste, continuavo ad arrampicarmi sugli arbusti peggio di prima, con un sorriso incosciente sulle labbra...
Sarà una metafora di ciò che penso riguardo alle spine? Un bacio forte!
; )
@LeCannù: stanotte una delle spine, quella che mi ha fatto più male, sono riuscita a toglierla dalla pelle.E' uscito un pò di sangue. Ma ora c'è sollievo ed è una bella sensazione.
Bisogna risalire sull'altalena e dondolare fino a toccare il cielo.
Ti voglio bene, sai?
Ti abbraccio Andre.
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