La voce di Charles Aznavour volteggia sui tasti bicolore del pianoforte.Ti siedi per terra. Abbracci le ginocchia portandole al petto. Ci appoggi su il mento. Giri lo sguardo e vedi ai piedi del letto un libro con una bella copertina di pelle bordeaux. Lo fissi per qualche secondo. Chiudi gli occhi per sfogliarne con la mente tutte le parole.
Lo prendi tra le mani. Con cura.
Inizi dal fondo. Una, due, tre pagine. Tutte bianche.
La fine, di ogni cosa, lo sai..fa paura. Decidi, allora, di cominciare a leggerlo, stavolta, dall'inizio.
Dedica: "a ciò che è stato, a ciò che rimane".
Inizia una sfilata di souvenirs, di reliquie sentimentali, di caffé in tazze grandi, di musiche inattese, di sorprese mai fatte, di sapori sconosciuti. Un vetro spaccato a metà. Una tenda rossa da cui s'intravede la luce della luna. Le lacrime così dolcemente salate. Ti mordi le labbra tirando un sospiro.
Incorreggibile romantica, nostalgica, rimani coi piedi fermi sui tuoi principi e ti aggrappi, con tutta la forza che hai, ai tuoi valori.
Un'estate fa. Un autunno che muove i primi passi. Un golf bianco di cotone sulle spalle. Un inverno imprevedibile, non atteso.
Quello che c'è: pagine bianche, da scrivere. Non hai avuto abbastanza coraggio per farlo. Lasci che il libro ti cada dalle mani. Si apre su una pagina. Il tuo viso, felice.
"Pensa a te, perchè tu sei la persona più importante della tua vita".
Questa frase ti entra nella testa e non riesce più ad uscirne.
Lo so che vorresti prendere quella valigia marrone, nasconderci il tuo nano da giardino, per fargli fare un nuovo viaggio. So dove andresti, ora. In quel giardino botanico, in Spagna, dove una panchina vuota aspetta solo di essere riempita, dove le foglie per terra non danno un senso di morte ma di indipendenza.
Tu che hai sempre cercato di rimanere fuori dal coro. Tu che, con la tua voce buffa, ti sei sempre fatta riconoscere.
Tu che hai bisogno di essere amata per quello che sei, che non hai paura di mostrarti, di amare ciò che, a volte, agli altri non piace.
Tu che, ieri, hai avuto voglia di fotografare un abbraccio, che hai desiderato di poter mettere a fuoco le tue pupille per catturare quell'immagine nitida d'amore.
Tu che ami le persone per come sono e non per quello che hanno, che non hai paura di prendere in faccia il vento della vita.
Tu che non temi il vuoto sporgendoti sul presente come fosse un muretto che sovrasta metri di caduta libera.
Tu che ti fai del male, ricordando. Tu che vuoi rimanere sola per cercare la via d'uscita da questo limbo di emozioni. Perchè lo sai che nel limbo non c'è spazio per te. Ti perderesti tra odori che non riconosci ed in quel vapore che ti toglie il fiato.
Tu che, mentre il tempo scorre via, ti frantumi lasciando frammenti di te, sul tuo cammino.
E lo sai che quei frammenti nessuno te li ridarà più.
Allora, quello che posso dirti, anima mia, è una semplice cosa.
Conserva ciò che ti è sempre stato caro.
Conserva il Rispetto che hai di te stessa.
Quello nessuno ha il diritto o il potere di portartelo via. E' un bene troppo prezioso.
Sei capace di scrivere ancora. Non aver paura di farlo. Cerca di essere meno rigida, con te stessa e con gli altri.
Prendi in un pugno i cattivi pensieri e gettali alle tue spalle. Trattieni, invece, nell'altro pugno, tutto l'Amore che ti è stato donato.
Perchè sei stata fortunata, ragazza.
On air: "La Boheme" - Charles Aznavour.