ed allora...
24 dicembre 2006
22 dicembre 2006
15 dicembre 2006
Luci e Brividi..perchè questa è..NEW YORK.
14 dicembre 2006
12 dicembre 2006
08 dicembre 2006
Agua
"Razon y piel, dificil mezcla, agua y sed, serio problema..Cuando uno tiene sed pero el agua no esta cerca, cuando uno quiere beber pero el agua no esta cerca.."
Jarabe de Palo - Agua.
05 dicembre 2006
Gocce di Emozioni.
01 dicembre 2006
No AccaDueO.
28 novembre 2006
Ad occhi chiusi..
..mi emoziono, quando ascolto la voce di questa ragazza e le note del pianoforte di Tiersen che incalzano incapaci di farti riprendere fiato. Ed allora vengo rapita da una voglia irrefrenabile di togliermi le scarpe, di sentire il parquet sotto la pelle dei piedi e di inziare a volteggiare per la stanza, a ritmo di musica.
Sono giorni che non scrivo. Rimango in silenzio, a pensare.
Il freddo sembra non arrivare. Quello vero, quello che ti spacca le labbra, quello che ti fa riparare dietro un cappello dai mille colori, quello che penetra anche i guanti nuovi.
Ma il problema non è il freddo che c'è fuori. E' il freddo che c'è dentro, quello che senti dentro quando tutto, fuori, è come tu non vorresti che fosse.
Mi aggiro per casa oggi, cercandomi tra le stanze. Perdo tempo. Perdo t-e-m-p-o. Eppure, dopo tutto, in questa condizione un pò da "purgatorio di indecisione" mi sento a mio agio. Aspetto.
E' come se fossi un pò ipnotizzata, come se dovessi svegliarmi all'improvviso.
Sto aspettando di...partire. Per ritrovare quella Me che Qui non c'è quasi mai.
Quella me sotto le coperte, al caldo, quella che si brucia sempre le labbra assaggiando il sugo, quella che si lecca le dita se le è rimasta un pò di cioccolata attaccata, quella che non vorrebbe scartare i regali perchè il pacchetto è troppo bello, quella che vorrebbe dire sempre "si", quella che mettendosi il mascara sugli occhi apre, inspiegabilmente, la bocca, quella che scende dal letto in punta di piedi per non far rumore, quella che quando è concentrata tira fuori la lingua, quella che pensa di meno e ride di più.
Quella me che mi appartiene. Senza "ma" e senza "come".
Mi appartiene e punto.
Ed aspettando di partire, continuo a ballare in punta di piedi. E continuo ad amare, finchè i miei occhi rifletteranno ancora luce.
Video: "Rue des Cascades" played by Yann Tiersen.
27 novembre 2006
Ventuno Marzo 1999. Un raggio di sole.
"...t'ho detto amore e tu m'hai messo in gabbia m'hai scritto sempre ma era scritto sulla sabbia t'ho detto eccomi e volevi cambiarmi t'ho detto basta e m'hai detto non lasciarmi abbiamo fatto l'amore e mi hai detto mi dispiace mi hai lanciato una scarpa col tacco e poi abbiamo fatto pace abbiam rifatto l'amore e ti è piaciuto un sacco e dopo un po' mi hai lanciato la solita scarpa col tacco gridandomi di andare e di non tornare più io ho fatto finta di uscire e tu hai acceso la tv e mentre un comico faceva ridere io ti ho sentito che piangevi allora son tornato ma tanto già lo sapevi che tornavo da te senza niente da dire senza tante parole ma con in mano un raggio di sole per te che sei lunatica niente teorie con te soltanto pratica praticamente amore ti porto in dono un raggio di sole per te..."
(Lorenzo)
A me, per tutte le volte in cui sono stata "incostante sentimentalmente".
Per quel mazzo di fiori, all'uscita di scuola, davvero inaspettato.
Per quel ricordo, così squisitamente dolce.
A me, per guardare indietro con la consapevolezza di aver vissuto.
Nella foto: Lorenzo Cherubini.
22 novembre 2006
21 novembre 2006
20 novembre 2006
L'odore del Sesso.
"..non va più via l'odore del sesso che hai addosso, si attacca qui, all'amore che posso, che io posso.. e ci siamo mischiati la pelle, le anime, le ossa ed appena finito ognuno ha ripreso le sue..non va più via davvero non va più via nemmeno se..non va più via."
14 novembre 2006
Humor Unico
Dal film "Scoop" di Woody Allen.
13 novembre 2006
11 novembre 2006
08 novembre 2006
06 novembre 2006
Sapore di Vento d' Inverno.
"Improvvisa tempesta di neve su Montmartre, Parigi, 2006" ©
31 ottobre 2006
Abbracci e Giudizi Universali
che si può star bene senza calpestare il cuore,
ci si passa sopra almeno due o tre volte i piedi
come sulle aiuole.
Leviamo via il tappeto e poi mettiamoci dei pattini
per scivolare meglio sopra l'odio,
Torre di controllo aiuto,
sto finendo l'aria dentro al serbatoio...
Libero com'ero stato ieri,
ho dei centimetri di cielo sotto ai piedi,
adesso tiro la maniglia della porta e vado fuori...
come Mastroianni anni fa,
sono una nuvola,
fra poco pioverà
e non c'e' niente che mi sposta
o vento che mi sposterà..."
Ed anche dalla giornata di ieri ho imparato qualcosa..
Qualcuno sa ancora ascoltare, guardandoti negli occhi, in silenzio..poi, un abbraccio, che ti fa sentire al sicuro. Protetta. Ed allora, grazie Manu, un grazie grande come il cielo.
E a te, Caracol Loco, alla tua forza che vince i mille kilometri che ci separano, dico solo questo: Je t'aime plus que tout.
Ps. Ho la fortuna di avere degli amici eccezionali al mio fianco, che mi danno tutti gli stessi consigli. Quindi, da ciò deduco (anche se non ho mai dubitato), che un fondo di verità queste parole lo abbiano..
Io sono impulsiva e maledettamente testarda. Ma prometto di seguire di più le vostre parole, perchè so che sono dettate dalla maturità e dal bene che vi lega a Me. Mi impegnerò..
Ayer aprendì algo..
Alguien todavia es capaz de escuchar, mirandote en los ojos, en silencio...luego, un abrazo, que hace sentirte segura. Protegida. Y pues, gracias Manu, un gracias grande como el cielo.
Y a ti, Caracol Loco, a tu fuerza che gana los mil kilometros que nos separan, solo digo eso: Te quiero muchisimo.
Ps. Tengo suerte de tener unos amigos excepcionales a mi lado, que me dan todos los mismos consejos.
Y por eso, de esto deduco, (aunque nunca dudè), que un fundo de verdad esas palabras lo tengan.
Yo soy impulsiva, y malditamente testaruda, pero desde ahora prometo de escuchar mas vuestras palabras, porque ya se que estan dichas por personas maduras que me quieren mucho. Voy a empenarme...
Foto di François Marie Banier - "Ritratto di Marcello Mastroianni"
20 ottobre 2006
Indimenticabile.
Paura. Di cadere. Nel Vuoto. Ma poi, ti stringe la mano, forte. Più forte. Sei sicura, ora.
E così, appesa ad un filo, guardi dietro di te. Le pupille sono intrise di mille colori, mentre tu dondoli nell'aria.
Arrivi in alto, e ti senti come protetta in un bolla di sapone lassù, ad 800 metri dalla realtà e vorresti che quella salita non avesse mai una fine.
Ed arrivi lassù e quello che vedi ti fa sentire una piccola parte di un tutto più grande. Ti fa sentire che ci sei, che ti appartieni, che gli appartieni, e che sei Viva.
Il silenzio del cielo: una sensazione indimenticabile.
Questa notte prova a contare le stelle, una, due, tre, dieci, cento, mille..forse, in un punto preciso dell'universo, i miei ed i tuoi grandi occhi s'incontreranno. Sì, anche stanotte..
Foto di Alain Mangis : "Grenoble en blanc et noir"; Ultimo scatto: "La Bastille de Grenoble" by Kiki.
Traduccion por los amigos chilenos (perdonad mis faltas, por favor!)
"Inolvidable"
"Miedo. De caer. En el vacio. Pero poco despues, te apreta la mano. Fuerte. Mas Fuerte. Estas segura ahora.Y asi, colgada a un hilo, te das la vuelta para mirar atras. Las pupilas estan empapadas de miles colores, mientras tu balanceas en el aire. Llegas arriba, y te sientes como protegida en una pompa de jabon, alla ariba.Estas a 800 metros lejos de la realidad y querrias que aquella subida no tuviera nunca un fin.Al final consigues llegar hasta arriba y lo que ves te hace sentir una pequena parte de un todo mas grande. Te hace sentir que "estas", que perteneces a Ti, que perteneces a El, que estas Viva.El silencio del cielo: una emocion inolvidable.Esta noche, intenta contar las estrellas: una, dos, tres, diez, ciento, mil..a lo mejor, en un punto preciso del universo, los ojos, mios y los tuyos, se encontraran...sì, tambien esta noche..".
18 ottobre 2006
Più Tempo..
..per dire alle persone che sono lontane, che mi mancano le loro voci.
Per abbracciarle, per ringraziarle di tutti i momenti passati a ridere con le lacrime agli occhi.
Vorrei un giorno fatto di quarantotto ore, senza mai sentire la stanchezza ed il sonno.
Vorrei poter studiare senza perdere la concentrazione, cercando mille scuse inutili per alzare la testa dal libro.
Vorrei avere più tempo per conoscere chi ancora non conosco, ed inondarlo di fiumi di parole.
Vorrei prendere per mano le persone, trasmettergli così la mia vita e poter capire la loro.
Vorrei essere a conoscenza di mille storie, per poterle raccontare ai miei figli, una notte qualsiasi.
Vorrei avere un minuto da dedicare agli altri, quelli che soffrono, quelli che si sentono soli ed incompresi. Capire cosa cercano e chi sono.
Vorrei avere tempo per ascoltare con più pazienza le parole di mia madre.
Vorrei prendere per mano mio padre ed ascoltar parlare i suoi silenzi per ore.
Vorrei avere il tempo di prendere un aereo, sì, proprio ora, andare in Francia, con un sacchetto con della pasta al pesto, e portarla al ragazzo che amo, affinchè la guardia in ospedale sia meno dura..
Vorrei stare qui a scrivere finchè i miei occhi stanchi non si chiudano..vorrei poter uscire con cento persone diverse nella stessa giornata.
Dio, vorrei bere e mangiare senza essere mai sazia...vorrei, vorrei.
Vorrei conoscere qualcosa del domani. O forse, no.
Ringrazio Dio per non esser andata in facoltà ieri, per non esser salita su quel metrò, perchè ora, magari, non sarei qui a sognare di volere tutte queste cose.
Ed allora il mio pensiero stasera va a quella ragazza, meno fortunata di me..
Un abbraccio forte, a tutti Voi.
Ps. Vorrei darvi di più, davvero.
16 ottobre 2006
"No somos quien
nada en el mundo
pero estamos en el
no hay que olvidar quien se queda atras
muchos hermanos se los lleva el mar
con un dolor, llorando canta el mar
yo no se....
que puedo hacer?
si en mi alma late sangre bereber
que puedo hacer?
mis vecinos vienen y no pueden pasar
se los lleva el mar, llorando canta el mar
I don't know, if you come back
I don't know, if you come back to me
sera, lo mejor que hay en mi
seguro sera y el futuro dira
no hay final,
si hay que seguir
no hay final, si hay, no hay.."
(Amparanoia)
"Non siamo nessuno nel mondo
però ci stiamo
non si deve dimenticare chi rimane indietro
molti fratelli li porta via il mare
con un dolore, piangendo il mare canta,
io non lo so..
che posso fare?
se nella mia anima batte sangue bereber
che posso fare?
Se i miei vicini vengono e non possono passare,
se li porta via il mare, piangendo canta il mare,
io non lo so se tu tornerai,
non so se tornerai da me,
sarà il meglio che c'è in me,
sicuramente ci sarà
ed il futuro dirà
che non c'è una fine,
si, bisogna continuare,
non c'è una fine,
si c'è..
no, non c'è.."
Foto di Sebastiao Salgado
14 ottobre 2006
Vento
Cuando todo el mundo se queda fuera..y tu respiras la vida con los pulmones llenos, sintiendote afortunada, cogiendo por mano el Amor..y solo en este momento, te das cuenta que el resto ya no tiene tan importancia.
Foto: Tramonto alla Bastille - Grenoble by Kiki.
08 ottobre 2006
Lasciarsi...
..andare.
Alla rabbia.
Alle proprie emozioni.
Alle lacrime.
Alle paure che giocano a nascondino.
Piangi in ginocchio invocando non so quale Dio affinchè possa ascoltarti.
Eppure, il tuo Dio, sembra distratto da circa un anno.
Le tue sofferenze non trovano scampo, non trovano pace.
Pace.
Solo quattro lettere...che non riescono a cullarti, a portarti in una dimensione nuova..
Non sai quale sia la tua condizione. Fluttui in questi giorni senza tempo, avvolta da grande inquietudine interiore e malessere dell'anima.
La rabbia per la tua impotenza..il non riuscire a cambiare le cose...
Il senso di responsabilità sulle tue spalle troppo poco larghe.
Trascini un carro senza ruote.
Ti butti la sabbia negli occhi da sola..aspettando che arrivi il vento a rischiarare le tue pupille..
Ma questo vento non arriva.
Solo tempeste che non lavano via i ricordi ed il tuo dolore, ma che ti portano alla deriva.
Vorresti cancellare la rabbia, il dolore, la pochezza di spirito di chi ti circonda.
E cerchi di trovare conforto in te stessa. In questa ragazza che sa che cosa sia il dolore.
E parlo di me, come di un'altra.
Perchè vorrei non sapere cosa significhi voler vivere in un altro posto, vorrei non sperare più di essere in un altro dove, senza spazio nè tempo.
Vorrei non voler fuggire più, sul quel prato con l'erba bagnata dove sembra che niente sia tuo, che nulla ti appartenga davvero.
Ma tu ci sei, e non puoi sparire.
E stasera sono ancora in ginocchio aspettando una risposta...però non da Dio. Una risposta che venga dalla mente, stavolta.
Perchè il cuore segue strade tutte sue, che non sempre riescono a condurti sulla "retta via".
E stanotte piangerò in silenzio, senza lacrime. Sarà un pianto discreto, non farò rumore. Resterò con me stessa...cercando di tirarmi su da quelle ginocchia doloranti.
Voglio stare da sola. Nessuno mi è davvero indispensabile. Ho bisogno solo di me stessa.
Foto di Pascal Renoux
05 ottobre 2006
"The Waves"
04 ottobre 2006
再见 - Goodbye
Un mercoledì indefinito, di qualche mese fa, tra le 14 e le 14.30:
"Ciao Anna, come stai?";
"Bene glazie e tu?";
"Bene, ma sono affamatissima!!; mi puoi far fare un'anatra alla pechinese per favore?"..
"Ma celto, è plonto più presto di subito".
...
Così era Anna, la proprietaria del ristorante cinese a venti metri da casa mia: gentile, amabile con quel suo accento cinese inconfondibile...
Ieri, passeggiando sotto casa, mi accorgo che al posto dell'insegna "Ristorante Cinese Perla d'Oriente " c'era "Ristorante Japponese".
Non è possibile!!Dopo quasi D-I-E-C-I anni, il mio ristorantino cinese preferito ha chiuso i battenti!
Voi starete pensando: "Beh, per la chiusura di un ristorantino cinese, scrivi un post??".
Ebbene, SI.
Perchè quello non era solo un semplice "ristorantino cinese"; quello era il punto di ritrovo di molta gente del quartiere, il luogo dove sfamarsi con del buon riso saltato alle verdure anche alle undici di sera, dopo il cinema o il teatro, perchè MAI i proprietari ti avrebbero chiuso la porta in faccia dicendoti "la cucina è chiusa; ergo, muori pure di fame".
Punto di ritrovo per i pranzetti con mia madre, la quale non ama cucinare e la scusa del cinese "sotto casa" era sempre buona..i pranzi e le cene trascorse in allegria con il liquore cinese (di cui ancora devo capire l'origine), le risate con gli amici..ed i pranzi veloci, passati anche da sola, con un buon libro e nell'altra mano una nuvoletta di gamberi calda.
Le cene con Giselle, dove si faceva "a gara" a chi dovesse acciuffare l'ultimo pezzetto di raviolo al vapore..incorreggibili golose.
Le facce di Sergio e Ghighi, piuttosto scettici mentre io ordinavo la zuppa agropiccante..."è troppo torbida, non ne vedo il fondo e quindi non so che ci mettono 'sti cinesi"...mi rispondevano loro...
Le cene con il mio francese, ad agosto, appena arrivato di notte dalla Francia, con la macchina, distrutto ed affaticato..tenersi per mano, mentre Roma quasi non fa più rumore...mangiare lì fuori su quei tavolini che difficilmente si reggono in equilibrio.
Ci sono passate davvero tante persone, di tutti i tipi. Dagli attori usciti dal teatro dietro la Chiesa della piazza, agli operai che stanchi, andavano a rifocillarsi.
Le risate con mio padre, quando ordinava imitando il loro accento...ed io mi arrabbiavo pensando che potessero offendersi..
...ed ora, un ristorante jappo.
Sebbene mi piaccia la cucina giapponese, so bene che non sarà la stessa cosa...style diverso, non ci sarà più quel kitsch terrificante tipico dei ristoranti cinesi, con le tovaglie di seta dai colori improponibili, e le pareti di legno intarsiato con scene dell'antica Cina.
Ma d'altronde il risto jappo è più "cool"...così dicono.
Non c'è niente da fare, con la chiusura della "Perla d'Oriente" si è chiusa "un'epoca", fatta di bei ricordi e di grandi mangiate.
Chissà, magari stasera proverò il nuovo ristorante pur sapendo che la gentilezza di Anna sarà ineguagliabile.
Nella foto: Anna e la sua"Perla d'Oriente"
24 settembre 2006
22 settembre 2006
"Bambini"
Armato e disarmato
in una foto
Senza felicità
Sfogliato e impaginato
in questa vita sola
Che non ti guarirà
Crescerò e sarò un po’ più uomo
ancora
Un’altra guerra mi cullerà
Crescerò
combatterò questa paura
Che ora mi libera
Ragazzini corrono sui muri neri di città
Sanno tutto dell’amore
che si prende e non si dà
Sanno vendere il silenzio e il male
La loro poca libertà
Vendono polvere bianca ai nostri anni
E alla pietà
Bambini, bambini
Bambino
In un barattolo è rinchiuso un seme
Come una bibita
Lo sai che ogni tua lacrima futura ha un prezzo
Come la musica
Io non so quale bambino
questa sera
Aprirà ferite e immagini
Aprirà
Le porte chiuse e una frontiera
In questa terra di uomini
Terra di uomini..
oh bambino
Qual è la piazza
in Buenos Aires
dove tradirono Tuo padre il suo passato assassinato
Desapareçidos
Ragazzini corrono sui muri neri di città
Sanno tutto dell’amore che si prende e non si dà
Sanno vendere il silenzio e il male
La loro poca libertà
Vendono polvere bianca ai nostri anni
E alla pietà
Bambini, bambini
Bambino Armato e disarmato in una foto senza felicità
Sfogliato e impaginato in questa vita sola
Che ti sorriderà.."
(Paola Turci)
20 settembre 2006
"Renée"
"Poeta ardente e pittore grande fra i grandi, passò come una meteora, tutto grazia, tutto collera, tutto sprezzo. La sua anima altera di aristocratico aleggiò a lungo fra noi, nei riflessi cangianti dei suoi begli stracci versicolori".
Paul Guillaume, 1930.
Ed io, sono rimasta muta e commossa di fronte a questi capelli rossi ed alla luce di questi occhi umidi, che riescono a dire tutto silenziosamente...
18 settembre 2006
"Notturno"
16 settembre 2006
"Nada Valgo sin Tu Amor"
14 settembre 2006
"Piove " ..e mentre piove..."Io ti Cercherò.."
"Come è strano incontrarti di sera in mezzo alla gente
salutarci come due vecchi amici
Ehi ciao come stai
quando un giorno di notte
m'hai detto "non ti lascerò mai"
quando un giorno di notte t'ho detto "non ti lascerò mai";
E adesso siamo occhi negli occhi
e non serve a niente parlare
ho la mappa di tutti i tuoi nei
la potrei disegnare
nei tuoi occhi ritrovo i miei giorni di qualche anno fa
le domeniche senza far niente
e voglia di sincerità,
parliamo un po'
raccontami quello che fai
sei la stessa che un giorno m'ha detto "non ti lascerò mai"
quando un giorno di notte m'hai detto "non ti lascerò mai"
quando un giorno di notte t'ho detto "non ti lascerò mai";
Io ti cercherò negli occhi delle donne che nel mondo incontrerò
e dentro quegli sguardi
mi ricorderò di noi
chissà se si chiamava amore.
Nei tuoi occhi mi ritrovo nell'attimo prima in cui sto per baciarti
l'universo si ferma un istante
perché vuole ammirarti
tutto il resto mi passa alle mani come la sabbia del mare
resta solo un diamante che brilla e che continua a brillare
ogni volta che mi torni in mente
continua a brillare
in un angolo della mia mente
ti continuo ad amare.
Io ti cercherò negli occhi delle donne che nel mondo incontrerò
e dentro quegli sguardi
mi ricorderò di noi
chissà se si chiamava amore.."
(Lorenzo 1993)
Foto di Pascal Renoux
12 settembre 2006
Inaspettatamente, un gesto.
Cena: penne al sugo, testa china, sguardo concentrato ad acchiappare proprio quel pezzetto di pomodoro, che si ostinava a rimanere sul fondo del piatto.
Alzo per un secondo lo sguardo.E lo vedo.
Era lì.
Luccicante. Come nuovo.
Proprio lì davanti ai miei occhi.
..
Premessa: un anno e tre mesi fa, dopo S-E-T-T-E anni di assenza, il primo uomo della mia esistenza, è tornato nella mia, nella nostra vita.
E, stasera, dopo tutto questo tempo, mentre io, stanca e persa nei miei pensieri, mangiavo le mie buone penne al pomodoro, i miei occhi lo notavano.
L'A-N-E-L-L-O.
Un nodo alla gola.
Le guance sono diventate rosse per l'imbarazzo e lo stupore.
Mio padre si è rimesso la fede nuziale.
Stentavo a credere ai miei occhi.
Ed ora un pò mi sento in colpa per la mia frase ingenua e cruda, uscita dalla mia bocca come saetta: "papà, fa quasi impressione".
Ed allora, mi dispiaccio.
E mi dispiaccio perchè avrei voluto (e potuto) dire qualcos'altro, come: "papà, sono felice"; oppure "papà, è un bel gesto".
Eppure con la faccia inebetita e la penna in bilico sulla forchetta, ho saputo solo dire questa frase fredda e piena di... tante cose.
Detto ciò, oggi, tutto sommato è una giornata positiva.
Finalmente ho chiesto il T-R-A-S-F-E-R-I-M-E-N-T-O all'univerisità di Tor Vergata per continuare i miei studi in giurisprudenza.
E, di questo, sono proprio felice.
Ancora non ho realizzato, forse.
Vorrei dire tante cose, stasera, ma le parole vengono rotte da qualche lacrima che lotta per uscire.
Ma stasera, no.
Stasera, non c'è posto per loro.
Stasera non voglio pensare.
Finirò di scrivere e poi ascolterò della buona musica, quella capace di trasportarti in "mondi nuovi", quelli tutti da scoprire.
E volerò fino in Africa con l'Orchestra Baobab, o in Uganda con Geoffrey Oryema..
Ed allora, non mi resta che salutarvi.
Grazie a tutti quelli che dedicano anche solo cinque minuti del loro tempo, per leggere di me e della mia vita.
Un abbraccio a tutti.
Ps. Per quelli che hanno vissuto o che stanno vivendo una separazione in casa...vi sono vicina, perchè so quant'è difficile. "Non sei la prima nè l'ultima" vi sentirete dire e.. e, allora mandatela a fare in culo la gente che vi dice questa emerita stronzata. I sentimenti, i dolori, le ferite del cuore e dell'anima sono singolari ed uniche, come singolari ed unici sono gli individui. L'unica cosa che posso dire è che le ferite del cuore, prima o poi, si richiudono. Ci vuole tempo, ma soprattutto, coraggio.
E poi...il perdono.
Ma questa, è un'altra storia
09 settembre 2006
"Bella"
"Bella,
como en la piedra fresca del manantial,
el agua abre un ancho relámpago de espuma,
así es la sonrisa en tu rostro,
bella.
Bella,
de finas manos y delgados pies
como un caballito de plata,
andando,
flor del mundo,
así te veo,
bella.
Bella,
con un nido de cobre enmarañado en tu cabeza,
un nido color de miel sombría
donde mi corazón arde y reposa,
bella.
Bella,
no te caben los ojos en la cara,
no te caben los ojos en la tierra.
Hay países, hay ríos en tus ojos,
mi patria está en tus ojos,
yo camino por ellos,
ellos dan luz al mundo
por donde yo camino,
bella.
Bella,
tus senos son como dos panes
hechos de tierra cereal y luna de oro,
bella.
Bella,
tu cintura la hizo mi brazo como un río
cuando pasó mil años por tu dulce cuerpo,
bella.
Bella,
no hay nada como tus caderas,
tal vez la tierra tiene en algún sitio oculto
la curva y el aroma de tu cuerpo,
tal vez en algún sitio,
bella.
Bella,
mi bella,
tu voz,
tu piel,
tus uñas
bella,
mi bella,
tu ser,
tu luz,
tu sombra,
bella,
todo eso es mío,
bella,
todo eso es mío,
mía,
cuando andas o reposas,
cuando cantas o duermes,
cuando sufres o sueñas,
siempre,
cuando estás cerca o lejos,
siempre,
eres mía,
mi bella,
siempre".
...
"Bella,
come nella pietra fresca della sorgente,
l'acqua apre un ampio arco di spuma,
cosí è il sorriso sul tuo volto,
bella.
Bella,
di fini mani e di piccoli piedi come un cavallino d'argento,
che corre,
fiore del mondo,
così ti vedo,
bella.
Bella,
con un nido di rame intrecciato sulla testa,
un nido color di miele e di ombra
dove il mio cuore riposa e brucia,
bella.
Bella,
gli occhi non li contiene il tuo volto,
non li contiene la terra.
Ci sono paesi,
fiumi nei tuoi occhi,
c'è la mia patria nei tuoi occhi,
io vi cammino,
essi danno luce al mondo dove io cammino,
bella.
Bella,
i tuoi seni sono come due pani fatti di terra,
grano e luna d'oro,
bella.
Bella,
la tua vita l'ha scolpita il mio braccio
come un fiume che sia passato mille anni per il tuo dolce corpo,
bella.
Bella,
non esiste nulla come i tuoi fianchi;
forse la terra possiede
in qualche luogo nascosto
la forma ed il profumo del tuo corpo,
forse,
in qualche luogo,
bella.
Bella,
mia bella,
la tua voce,
la tua pelle,
le tue unghie,
bella,
mia bella,
la tua essenza,
la tua luce,
la tua ombra,
bella,
tutto questo è mio,
bella,
tutto questo è mio,
mia,
quando cammini o riposi,
quando canti o dormi,
quando soffri o sogni,
sempre,
quando sei vicina o lontana,
sempre,
sei mia,
mia bella,
sempre".
(Pablo Neruda)
Nella foto: Nicole Kidman
08 settembre 2006
07 settembre 2006
Se fossi...
se fossi un cibo? Ravioli al tartufo nero;
se fossi un libro? "Novecento" di A.Baricco;
Se fossi una canzone? "Magnolia" dei Negrita;
Se fossi un personaggio storico? Santa Chiara (jajaja...)
Se fossi una bibita? Un cocktail alla frutta;
Se fossi cioccolata? Piccoli e preziosi cioccolatini, ognuno da scoprire..uno a forma di cuore, rosso, fatto di cioccolata bianca e ripieno di succo alla fragola;
Se fossi un dolce? Il Montblanc;
Se fossi un vestito? nero, lungo, di seta;
Se fossi un personaggio letterario? Virginia Woolf;
Se fossi una stella? La più luminosa per indicarti la strada;
Se fossi un animale? Una gatta;
Se fossi uno stato? La Nuova Zelanda;
Se fossi una frase? "Non pentirti mai di ciò che hai fatto se mentre lo facevi eri felice";
Se fossi un alcolico? Vino bianco;
Se fossi un giorno? Il venerdì;
Se fossi un'ora? Le 4 del mattino;
Se fossi una città? Roma;
Se fossi il giorno più bello? Il giorno in cui avrò un figlio;
Se potessi scambiarmi con qualcuno? Non mi cambierei con nessuno (scusate la presunzione!!)
Se fossi un desiderio? Desidererei di essere la Pace;
Se fossi un fiore? Un anturium screziato di rosa e bianco;
Se fossi un panino? Speck e provola affumicata;
Se fossi un personaggio della Disney? "Alice nel paese delle meraviglie"
Se fossi un difetto? La pigrizia!
Grazie a Rain che ha messo questo test sul suo blog...alcuni di noi lo stanno facendo "girare"..allora, sotto a chi tocca!
06 settembre 2006
Bagnata Notte d'Estate.
Foto: Grenoble in" tre metri quadrati d'amore", by Kiki
sangue agrodolce.
Ora non ne posso più fare a meno.
Mi viene da piangere,
perchè stanotte,
vorrei bere le tue lacrime,
mangiare i tuoi sorrisi,
senza essere mai sazia.
L'odore del prato
bagnato dalla pioggia,
i fuochi d'artificio al di là del vetro,
le ore interminabili di attesa
e poi, "apri la porta".
Ed io,
l'ho aperta
un anno e mezzo fa.
05 settembre 2006
Tout le Bonheur du Monde.
..un pensiero per ogni candela fluttuante.
Domattina si scioglierà, dio, lo spero vivamente, il primo nodo. Finalmente, potrò pettinarli, questi capelli, senza sentire più "dolore".
Avrò il quadro più chiaro. Avrò meno paura di quello che sarà. Dovrò (ma vorrò??sì, lo vorrò) pianificare i prossimi mesi. E così stasera, prima di abbandonarmi tra le braccia di Morfeo, spegnerò con un leggero soffio, una di queste piccole luci.
Vorrei tanto poter scrivere qualcosa di positivo, domani a quest'ora.
Vorrei poter dire di esser riuscita a tornare a studiare qui a Roma. Lasciando, finalmente, l'università di Napoli, che seppur bella, non sono riuscita, in un anno e mezzo, a farla mia.
Straniera nel mio paese. Sensazione di smarrimento.
Da quindici giorni, ormai, ho ventiquattro anni. Dio, venti-quattro-anni. E' vero, non sono molti, ma a sembra ieri di aver varcato il portone del liceo.Eppure, eccomi qua, al secondo anno fuori corso.
La seconda lucina sarà per te..per te che dormi lontano da qui, per te che hai sogni di bimbo e mani da uomo, per te che hai il sapore del pane fatto in casa e delle more appena raccolte. Per te che da un anno riesci a farmi volare in alto pur restando con i piedi per terra. Per te che sei capace di amarmi, a modo tuo.
Un'altra per tutte le persone che mi amano, incondizionatamente. Per quelle che sono al mio fianco, per quelle lontane, per quelle che mi apprezzano per come sono.
Per Voi tutti, che leggete i miei sospiri ed i miei sogni, che viaggiate nel mio "mondo" virtuale, così facendovi un'idea su chi state scoprendo, giorno per giorno.
Ancora una..per me. Per quella che sono, oggi. Per quella che sono stata. Per tutti gli errori fatti in passato; per quelli che mi hanno fatto crescere, per quelli che avrei potuto evitare. Per la ragazza forte e debole che si guarda allo specchio e, dopo tutto, è felice di quello che è. Nonostante tutto.
Ed allora non mi resta che augurarmi ed augurarvi:
"On vous souhaite tout le bonheur du monde
Et que quelqu'un vous tende la main
Que votre chemin évite les bombes
Qu'il mène vers de calmes jardins
On vous souhaite tout le bonheur du monde
Pour aujourd'hui comme pour demain
Que votre soleil éclaircisse l'ombre
Qu'il brille d'amour au quotidien...
...
Vi auguro tutta la felicità del mondo
e che qualcuno vi tenda la mano
che il vostro cammino eviti le bombe
che conduca verso calmi giardini
Vi auguro tutta la felicità del mondo
per oggi e per domani
che il vostro sole schiarisca l'ombra
che splenda d'amore ogni giorno..."
(Sinsemilia)
04 settembre 2006
"La guerra di Piero"
non e' la rosa non e' il tulipano
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi.
Lungo le sponde del mio torrente,
voglio che scendano i lucci argentati
non piu' i cadaveri dei soldati
portati in braccio dalla corrente.
Cosi' dicevi ed era inverno
e come gli altri verso l'inferno
te ne vai triste come chi deve
il vento ti sputa in faccia la neve.
Fermati Piero, fermati adesso
lascia che il vento ti passi un po' addosso
dei morti in battaglia ti porti la voce
chi diede la vita ebbe in cambio una croce;
ma tu non lo udisti e il tempo passava
con le stagioni a passo di giava
ed arrivasti a varcar la frontiera
in un bel giorno di primavera.
E mentre marciavi con l'anima in spalle
vedesti un uomo in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico umore
ma la divisa di un altro colore.
Sparagli Piero, sparagli ora
e dopo un colpo sparagli ancora
fino a che tu non lo vedrai esangue
cadere in terra a coprire il suo sangue
e se gli sparo in fronte o nel cuore
soltanto il tempo avra' per morire
ma il tempo a me restera' per vedere
vedere gli occhi di un uomo che muore.
E mentre gli usi questa premura
quello si volta, ti vede e ha paura
e mentre imbraccia l'artiglieria
non ti ricambia la cortesia.
Cadesti in terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che il tempo non ti sarebbe bastato
a chieder perdono per ogni peccato.
Cadesti in terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che la tua vita finiva quel giorno
e non ci sarebbe stato un ritorno.
Ninetta mia crepare di maggio
ci vuole tanto troppo coraggio
Ninetta bella
dritto all'inferno
avrei preferito andarci in inverno.
E mentre il grano ti stava a sentire
dentro alle mani stringevi un fucile
dentro alla bocca stringevi parole
troppo gelate per sciogliersi al sole.
Dormi sepolto in un campo di grano
non e' la rosa non e' il tulipano
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi".
(Fabrizio de Andrè)
03 settembre 2006
Viaggiare
"Viaggiare: È un po’ come aprire una grande parentesi graffa senza sapere, prima che si chiuda, quante parentesi tonde in essa saranno contenute. A volte per fuggire dalla monotonia della quotidianità, a volte per scrollarsi di dosso definitivamente pezzi di pensieri rimasti involontariamente attaccati alla propria mente, a volte ancora per apprezzare, nella lontananza, quanto di buono ci sia intorno a noi.
Considero il viaggio la cosa più vicina e simile alla vita. Nasce con la partenza, cresce nel suo svolgimento, muore nel ritorno. Viaggiare...é un modo per "vivere" più volte. Viaggi vicini o lontani, brevi o lunghi che siano, ma che comunque ti fanno stupire per essere così diversi e al tempo stesso così simili alle persone e ai luoghi che incontri. Scoprire nuovi luoghi e paesaggi che impariamo ad amare e che presto diventano familiari e ci fanno sentire loro parte integrante. E alla fine del viaggio lasciare un po' di sé nei luoghi che si sono visti e nelle persone che si sono incontrate.."
(Giuseppe)
Grazie a Peppi per aver lasciato che pubblicassi sul mio blog questo suo scritto. Sei, per me, una persona speciale.
Foto di AleOrange (grazie!!)
02 settembre 2006
Abbracciami ancora..tra nuvole e lenzuola.
"..ore che lente e inossidabili attraversano il silenzio del mio cielo per poi nascondersi ad un tratto dietro nuvole che straziano il sereno, le senti riaffiorare quando tutto tutto sembra aver trovato il giusto peso..aver la voglia di rubarle al tempo per potergli dare ancora un altro senso.. ancora stringimi allora tra nuvole e lenzuola non dire una parola..non farlo mai..per ora abbracciami ancora tra nuvole e lenzuola.."
31 agosto 2006
Pure Emozioni
18 agosto 2006
Strasbourg...
31 luglio 2006
"Questo Amore"
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
Cattivo come il tempo
Quando il tempo e cattivo
Questo amore così vero
Questo amore così bello
Così felice
Così gioioso
Così irrisorio
Tremante di paura come un bambino quando è buio
Così sicuro dì sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che faceva paura agli altri
E li faceva parlare e impallidire
Questo amore tenuto d'occhio
Perché noi lo tenevamo d'occhio
Braccato
ferito
calpestato
fatto fuori
negato
cancellato
Perché noi l'abbiamo braccato, ferito, calpestato, fatto fuori, negato, cancellato
Questo amore tutt'intero
Così vivo ancora
E baciato dal sole
E' il tuo amore
E' il mio amore
E' quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
Che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda
viva come l'estate
Sia tu che io possiamo andare e tornare
possiamo dimenticare
E poi riaddormentarci
Svegliarci
soffrire
invecchiare
Addormentarci ancora
Sognarci della morte
Ringiovanire
E svegli sorridere
ridere
Il nostro amore non si muove
Testardo come un mulo
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Stupido come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
Ci parla senza dire
E io l'ascolto tremando
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te
per me
per tutti quelli che si amano
E che si sono amati
Oh sì
gli grido
Per te
per me
per tutti gli altri che non conosco
Resta dove sei
Non andartene via
Resta dov'eri un tempo
Resta dove sei
Non muoverti
Non te ne andare
Noi che siamo amati
noi t'abbiamo dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci morire assiderati
Lontano sempre più lontano
Dove tu vuoi
Dacci un segno di vita
Più tardi,
più tardi,
di notte
Nella foresta del ricordo
Sorgi improvviso
Tendici la mano
Portaci in salvo"
(Jacques Prévert)
Nella Foto: Amelie.