Chiudi in un cassetto immaginario tutto quello che è stato.
Ci sei solo tu, ora, in quella stanza, tappezzata di vita e di profumo di cannella.
E ti abbandoni alla tenerezza e alla dolcezza, che stanotte, dedichi a te stessa.
Uno sguardo al di fuori di te, uno sguardo lontano, velato di indulgenza.
Uno sguardo tiepido, come la camomilla nella tazza a fiori, accanto a te.
E ti guardo, ragazza.
Ti guardo e sorrido di te.
Sorrido perchè:
«Che resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani? Niente, neppure una reminiscenza. Il peggio, una volta sperimentato, si riduce col tempo ad un risolino di stupore, stupore di essercela presa per così poco, e anch’io ho creduto fatale quanto poi si è rivelato letale solo per la noia che mi viene a pensarci. A pezzi o interi non si continua a vivere ugualmente scissi? E le angosce di un tempo ci appaiono come mondi talmente lontani da noi, oggi, che ci sembra inverosimile aver potuto abitarli in passato».
Dopo l'incipit del libro di Aldo Busi "Seminario sulla Gioventù" speri davvero di poter pensare quanto letto, magari tra vent'anni.
Chiudi la finestra stasera, come la donna del quadro di Monet. Chiudila e guarda dentro, con distacco. Sì. Con distacco.
E ti rialzi da terra, con le parole che sono le tue stampelle. Ti rialzi con forza. Perchè sei fortunata, di essere come sei...
Ragazza.
"..i fiori sanno sempre ripararsi dalla vergogna.
Ci sei solo tu, ora, in quella stanza, tappezzata di vita e di profumo di cannella.
E ti abbandoni alla tenerezza e alla dolcezza, che stanotte, dedichi a te stessa.
Uno sguardo al di fuori di te, uno sguardo lontano, velato di indulgenza.
Uno sguardo tiepido, come la camomilla nella tazza a fiori, accanto a te.
E ti guardo, ragazza.
Ti guardo e sorrido di te.
Sorrido perchè:
«Che resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani? Niente, neppure una reminiscenza. Il peggio, una volta sperimentato, si riduce col tempo ad un risolino di stupore, stupore di essercela presa per così poco, e anch’io ho creduto fatale quanto poi si è rivelato letale solo per la noia che mi viene a pensarci. A pezzi o interi non si continua a vivere ugualmente scissi? E le angosce di un tempo ci appaiono come mondi talmente lontani da noi, oggi, che ci sembra inverosimile aver potuto abitarli in passato».
Dopo l'incipit del libro di Aldo Busi "Seminario sulla Gioventù" speri davvero di poter pensare quanto letto, magari tra vent'anni.
Chiudi la finestra stasera, come la donna del quadro di Monet. Chiudila e guarda dentro, con distacco. Sì. Con distacco.
E ti rialzi da terra, con le parole che sono le tue stampelle. Ti rialzi con forza. Perchè sei fortunata, di essere come sei...
Ragazza.
"..i fiori sanno sempre ripararsi dalla vergogna.
I dubbi esplodono davanti a due sentieri:
uno fatto di specchi ma senza desideri,
l'altro di spine e voglia di ricominciare,
lascio quello che trovo e cerco di trovare.."
Grazie, M.
Grazie, M.
Quadro: "Camille Monet" di C. Monet.